LA VEDOVA AMERICANA **

Valutazione
Accettabile-riserve, Brillante
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Beeban Kidron
Durata
118'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
USED PEOPLE
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Todd Graff
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
John Tintori

Sogg. e Scenegg.: Todd Graff - Fotogr.: (panoramica/a colori) David Watkin - Mus.: Rachel Portman - Montagg.: John Tintori - Dur.: 118' - Produz.: Peggy Rajski

Interpreti e ruoli

Shirley MacLaine (Pearl Berman), Jessica Tandy (Freida), Kathy Bates (Bibby), Marcello Mastroianni (Joe Meledandri), Marcia Gay Harden (Norma), Sylvia Sidney (Becky), Joe Pantoliano (Frank), Bobb Dishy, Charles Cioffi, Louis Guss, Helen Hanft, Irving Metzman

Soggetto

ormai vedova, dopo una vita coniugale non troppo facile con Jack, Pearl Berman rientra dal cimitero a casa. Anche quella familiare non è stata per lei un’esistenza facile: ha sempre sgobbato per tutti. Vivono insieme a Pearl una madre ultraottantenne, Freida, che parla di ritirarsi in Florida e non si decide mai, e la sua coetanea Becky, un po' svampita e incline al battibecco; le proprie figlie Bibby e Norma (con rampolli), reduci da esperienze negative matrimoniali e piuttosto combattive (la prima é cicciona e brutta, l'altra belloccia e facile ad imitare le donne celebri, nella vita e sullo schermo); in più compaiono cognati, zii e parenti vari. L'atmosfera insomma non è delle più tranquille, in una casa in cui ognuna delle donne ha problemi di ordine psicologico. Improvvisamente si presenta uno sconosciuto italo-americano non più giovane, Joe Meledandri, presente al rito funebre e già amico, a suo dire, del defunto Jack. Da ben 23 anni egli è innamorato di Pearl, il cui marito gli parlava di lei. Meledandri è vedovo, ha una figlia grande, ma per Pearl farebbe l'impossibile: la vuole sposare anche se lei lo considera un intruso e fa la sgarbata. Eppure Joe è e si rende simpatico: è paziente e tenace, mai imbarazzante o grossolano. Fa regali azzeccati (perfino un condizionatore per la casa, con grande gioia della vecchia Freida). Tra i battibecchi e le ripicche delle varie donne e mentre il rapporto Pearl-Bibby si fa sempre più teso (la giovane si trasferisce con i figli per andare a vivere in un altro Stato), l'amore tra l'italo-americano e la vedova recalcitrante fiorisce finalmente, per rendere serena e senza urti una vita rinnovata. Tutti in casa sono felici: le due vecchie amiche (che andranno insieme al sole di Miami); Bibby che torna per le nozze (altra gentile idea di Joe) e fa pace con una madre con cui non si sono mai intese; perfino Norma, che recupera a sé l'affetto del figlio decenne (Joe l'ha salvato da un treno a rischio della vita), un ragazzino che adorava il nonno e che, ritenendosi dotato di magici poteri ereditati da lui, si alternava fra esperimenti pericolosi e uno psicanalista, che la stessa Norma rimette bizzarramente al proprio posto. Tutti felici e contenti, a cominciare dalla coriacea vedova Pearl che si abbandona finalmente con il rituale bacio nuziale nelle braccia di quell'imprevisto, quieto ed affettuoso marito siciliano di origine.

Valutazione Pastorale

difficile credere come la regista Beeban Kidron abbia potuto calarsi tanto bene nell'atmosfera a lei così aliena di quella complicata famiglia ebraica americana. A momemti ameni e alle battute frizzanti e cattivelle si alternano con scioltezza dialoghi meno leggeri e anzi toccanti per diversi umori (si veda il confronto tra Pearl e la figlia "brutta"). Tra i personaggi ognuno ha il suo ruolo ben definito e ricco di sfumature; la freschezza delle notazioni comiche non fa dimenticare risvolti penosi o drammi personali (lutti, abbandoni e delusioni). Per questo film, che fa pensare spesso ai sentimenti e allo stile di un Frank Capra, è stato ingaggiato un cast validissimo: le due vecchie bizzose (Jessica Tandy e Sylvia Sidney, famosa star degli anni Trenta); la dinamica Kathy Bates (grassa sì, ma simpatica ed intelligente attrice); Marcia Gay Harden (una valida Norma). Superfluo parlare bene di Shirley MacLaine interprete impeccabile fedele al suo lutto recente, ma alla fine pronta ad accettare la sfida della Vita; nonché di Marcello Mastroianni, qui magnificamente guidato in una parte, che in ogni senso pare tagliata a misura per lui. Alcune scene e situazioni motivano le riserve.

Le altre valutazioni

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