LADYBIRD, LADYBIRD *

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Giustizia
Genere
Drammatico
Regia
Ken Loach
Durata
102'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
LADYBIRD, LADYBIRD
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
George Fenton
Montaggio
Jonathan Morris

Sogg. e scenegg.: Rona Munro - Fotogr. (panoramica/a colori): Barry Ackroyd - Mus.: George Fenton - Montagg.: Jonathan Morris - Dur.: 102' - Produz.: Sally Hibbin.

Interpreti e ruoli

Crissy Rock (Maggie), Vladimir Vega (Jorge), Sandie Lavelle (Mairead), Mauricio Venegas (Adrian), Ray Winstone (Simon), Clare Perkins (Jill), Jason Stracey (Sean), Luke Brown, Lily Farrell, Scottie Moore, Linda Ross, Christine Ellerbeck.

Soggetto

Gran Bretagna. Dopo aver avuto quattro figli da altrettanti uomini, la non più giovane Maggie, che vive con un sussidio governativo, incontra in un pub Jorge, un immigrato paraguaiano, col quale intreccia una relazione. A lui racconta come gli assistenti sociali le abbiano sottratto i ragazzi: il suo ultimo convivente la picchiava davanti a loro, ed in sua assenza, dopo che si era trasferita coi bambini in un centro d'accoglienza, un incendio aveva quasi ucciso il maggiore, Sean, e ustionato gli altri. Privata così dei figli, Maggie tenta di rifarsi una vita con Jorge, che privo di permesso di soggiorno, è costretto al lavoro nero. Nasce alla coppia una bimba, ed essi trovano un appartamento, anche se i rapporti con l'anziana e scorbutica vicina sono tesi. Dopo aver depistato invano gli assistenti sociali, questi sottraggono la piccola alla coppia e contestano a Jorge la sua permanenza in Gran Bretagna. Al processo, anche a causa della falsa testimonianza della vicina, viene a loro sottratta la piccola: Maggie è disperata, vuole che Jorge la lasci, ma l'uomo, sinceramente affezionato, le rimane accanto anche perchè ha ottenuto il permesso di soggiorno. Ma non fa in tempo a nascere un'altra bambina, che viene tolta, ancora lattante, alla coppia, che ha stavolta una crisi gravissima, con accuse di incapacità reciproche. Anche Jorge sembra perdere l'abituale dolcezza e calma: ma l'affetto tra i due prevale. In seguito pur non potendo rivedere i precedenti figli, Maggie e Jorge potranno averne altri tre che non verranno a loro più tolti.

Valutazione Pastorale

Ken Loach pone il caso, umano e sociale insieme, di una donna che, penalizzata da un'infanzia traumatica e da un carattere violento ed impulsivo, vorrebbe tenere in tutti i modi i suoi figli ma non vi riesce, impedita da una legislazione tanto rigida quanto ottusa. Caso estremo per molti aspetti: innanzitutto per la labilità caratteriale della donna, facile preda di chiunque l'accosti promettendole affetto e simpatia (è solo un caso che anche il mite Jorge non si riveli poi, come gli altri, un partner violento o inaffidabile). Maggie sembra affascinata dalla maternità come una sorta di riappropriazione, attraverso l'innocenza dei figli che essa si ostina a mettere al mondo con caparbia determinazione. Nel suo subire le violenze dei partner che essa sembra inconsciamente andarsi a cercare (a parte Jorge) sembra altresì che le turbe caratteriali, contratte con i traumi infantili ed adolescenziali, (è stata violentata dal padre) tendono a ricreare, quasi certamente in modo inconscio, uno schema comportamentale dove essa possa avere comunque il ruolo della vittima umiliata ed offesa. Ken Loach dipinge un quadro a tinte spesso troppo cariche, con toni incalzanti, quasi ossessivi, dell'oppressione dell'apparato sociale su una creatura fragile ed indifesa ma non può fare a meno, visto che la storia è veramente accaduta, di lasciare più di un dubbio su questo suo parteggiare visceralmente per la donna contro il "sistema": sistema che in definitiva è pur capace di concedere il permesso di soggiorno a Jorge e di "lasciare" a Maggie i successivi tre figli. Dettaglio quest'ultimo importante, ma curiosamente solo scritto nei titoli di coda. Aspro il linguaggio della protagonista.

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