L’ALTRA VERITA’

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Giustizia, Guerra, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Ken Loach
Durata
109'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna
Titolo Originale
Route Irish
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Georeg Fenton
Montaggio
Jonathan Morris

Orig.: Gran Bretagna/Francia/Belgio/Italia/Spagna (2010) - Sogg. e scenegg.: Paul Laverty - Fotogr.(Panoramica/a colori): Chris Menges - Mus.: Georeg Fenton - Montagg.: Jonathan Morris - Dur.: 109' - Produz.: Tim Cole, Rebecca O'Brien.

Interpreti e ruoli

Mark Womack (Fergus), Andrea Lowe (Rachel), John Bishop (Frankie), Geoff Bell (Walker), Jack Fortune (Haynes), Talib Rasool (Harim), Craig Lundberg (Craig), Trevor Williams (Nelson), Russell Anderson (Tommy), Jamie Michie (Jamie), Najwa Nimri (Marisol), Donna Elson . (Peggy)

Soggetto

Amici da una vita, Frankie e Fergus sono andati nel 2004 a lavorare in Iraq come 'contractors' (guardie di sicurezza di appaltatori inglesi). Fergus è già tornato a Liverpool, quando arriva la notizia della morte di Frankie lungo la Route Irish, strada a sud di Bagdad che porta dalla Green zone al centro della città. Fin dal giorno dei funerali, Fergus non è convinto dalle spiegazioni che vengono date dell'incidente in cui ha perso la vita Frankie. Si mette allora a indagare in proprio, contatta persone, recupera filmati su telefonini e internet, arriva alla conclusione che il colpevole sia un certo Nelson. Lo rintraccia in città, lo tortura, gli estorce la confessione prima di vederlo morire. Quando poco tempo dopo da un altro reduce da Bagdad capisce di essersi sbagliato, il rimorso diventa troppo forte. E Fergus si uccide, gettandosi in mare dal traghetto.

Valutazione Pastorale

Inutile pensare di prendervi parte in forme laterali e non coinvolgenti, scelte solo per il lauto guadagno pattuito: la guerra fa male, forse ai soldati in divisa, e certo anche a che vi assume ruoli differenti, più occasionali. Anzi questi compiti sussidiari (i contractors) talvolta risultano più rischiosi di quelli ufficiali. La guerra porta lutti, anche non voluti, perchè si è andati a combattere in zone dove non c'era stata alcuna richiesta di intervento. La guerra fa male, dice forte e chiaro Ken Loach, aiutato dal fido sceneggiatore Laverty. Ma stavolta subentra una differenza. Fergus, dilaniato dalla morte dell'amico, non va dai politici a chiedere il conto o in piazza a protestare. Sceglie la via della vendetta personale, privata, individuale. Non si confronta con nessuno, non chiede consiglio, sceglie un nome e lo elimina. Poi capisce di aver sbagliato, e che ora è lui a dover pagare. La guerra ci rende comunque peggiori, prima, durante e dopo. Ci fa disprezzare la vita. Loach corre su questo binario pericoloso, un po' urlando un po' chiudendosi su se stesso. Ci sono disperazione, amarezza, rassegnazione, c'è poca speranza. Ma il grido d'allarme rimane. Tra momenti azzeccati e altri meno risolti (quell'intercalare è sempre tutto necessario?), il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come avvio alla riflessione sui molti temi che propne. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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