L’AMANTE BILINGUE

Valutazione
Inaccettabile, Licenzioso
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Vicente Aranda
Durata
93'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
EL AMANTE BILINGUE
Distribuzione
Life International
Soggetto e Sceneggiatura
Vicente Aranda tratto dal romanzo omonimo di Juan Marsè
Musiche
Josè Nieto
Montaggio
Teresa Font

Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Juan Marsè - Scenegg.: Vicente Aranda - Fotogr.: (panoramica/a colori) Juan Amoros - Mus.: Josè Nieto - Montagg.: Teresa Font - Dur.: 93' - Co-Produz.: Lola Film Atrium Productions, Cartel, Barcelona; Dean Film, Roma - Vietato ai minori degli anni diciotto

Interpreti e ruoli

Ornella Muti (Norma), Imanol Arias (Juanmarés/Faneca), Loles Leon (Griselda), Joan Lluis Bozzo (Eudald Verdu), Pep Gruz (Cuxot), Arnau Vilardebo' (Serafin), Javier Bordem, Ricard Borras, Jordi Dauder

Soggetto

Norma, ricca borghese barcellonese, che ha per gli uomini una passione incontenibile, ha sposato Juanmarès, un andaluso di modestissima estrazione, conosciuto in tempi franchisti tra i protestatari contro il famoso processo politico di Burgos. Suonando la fisarmonica nelle strade, a Juan viene sfigurato il volto durante un'incursione di un manipolo di fascisti sfegatati. Colpito dal destino e abbandonato dalla frenetica moglie, Juan cova il suo rancore, anche perché Norma passa da un proletario all'altro e lui è geloso. Per cui, tagliatosi la barba sempre incolta, rifatto alla meglio il volto, con una plastica facciale e adottata una piratesca benda nera sull'occhio sinistro, Marès corteggia Norma insidiosamente, fino ad averla tutta per sé. Lei non riconoscendo il coniuge che si spaccia per Faneca un vecchio amico di Juan con questi nel frattempo allenatosi con una donna vogliosa Griselda, sprofonda in nuovi vortici di erotismo.

Valutazione Pastorale

non è la prima volta che il regista Vicente Aranda si destreggia su questo tema, così come altri registi spagnoli contemporanei. La storia è ignobile, disgustosa e squallida, per situazioni ed esibizioni, oltre che intrisa di insulsaggini. Si deve parlare di licenziosità più che di erotismo, poiché quest'ultimo può aspirare talvolta e in mani registiche valide ad una qualche raffinatezza formale, mentre qui domina la rozzezza più sfacciata. Nel ruolo della femmina divoratrice c'è Ornella Muti, nelle vesti di una esperta conoscitrice della lingua castigliana e catalana. Il film, che è vietato ai minori degli anni 18, è volgarmente pesante e licenzioso.

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