Orig.: Italia/Gran Bretagna (1999) - Sogg. e scenegg.: Sandro Petraglia, Roberto Faenza dal romanzo "L'amante" di Abraham B.Yehoshua - Fotogr.(Scope/a colori): José Luis Alcaine - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Massimo Fiocchi - Dur.: 98' - Produz.: Elda Ferri.
Interpreti e ruoli
Ciaran Hinds (Adam), Juliet Aubrey . (Asya), Stuart Bunce (Gabriel), Phyllida Law (la nonna), Cyrus Elias (Herlich), Erick Vazquez (Na'Im), Clara Bryant . (Dafi)
Soggetto
Due coniugi ebrei, Adam e Asya, da tempo non hanno più rapporti, si amano in modo tutto esteriore, forse in seguito al dolore,antico ma sempre presente, per la morte del primogenito Yigal, rimasto vittima di un incidente a tre anni. Dafi, adolescente vivace e irrequieta, é quindi figlia unica. Un giorno Adam porta a casa come ospite il giovane Gabriel, arrivato da Parigi per ricevere l'eredità di una nonna prima in coma ma poi rediviva. La presenza di Gabriel porta nella casa una ventata di aria nuova. Asya se ne innamora, quasi rivedendo in lui il figlio perduto. Adam allora cerca di favorire la permanenza del ragazzo, suggerendo alla moglie di prenderlo come assistente per i suoi lavori di letteratura. Gabriel poi riceve una cartolina-precetto per il servizio militare. Ai suoi ospiti dice di volersi presentare per chiarire l'equivoco. Ma un mattina esce di casa e invano viene atteso nel corso della giornata. Adam, visto lo stato di tristezza in cui é di nuovo caduta la moglie, si mette a cercarlo e si fa aiutare da Na'Im, apprendista meccanico arabo che ogni giorno arriva a Tel Aviv dai territori palestinesi. Na'Im ha conosciuto Dafi e,quando erano soli a casa, i due ragazzi si sono baciati dichiarandosi reciproco amore. Infine Gabriel viene ritrovato in un gruppo particolare di rabbini, Adam lo porta via e lo riaccompagna da Asya. Quando sta per tornare a Tel Aviv, Adam apprende della relazione tra il meccanico e la figlia. Infuriato, fa scendere Na'Im. Ma poi la macchina si ferma, e Adam richiama il ragazzo: ha bisogno di lui.
Valutazione Pastorale
Tratto dal romanzo "L'amante" di Abraham B.Yehoshua, il film ne recupera con esattezza la cornice ambientale, il clima, le atmosfere. La scelta di girare tutto in 'esterni' conferisce alla storia una sorta di "verità" dai toni calibrati e misurati: le azioni di guerra e di rivalità che ancora incombono tra Israele e Palestina rappresentano lo scenario politico-sociale, autentico e attuale, all'interno del quale si muove la storia privata di disamore tra Adam e Asya. Una sorte di pudore istintivo, una specie di timida ritrosia impediscono ai due di lasciarsi andare ad un dolore forte e pieno. Il dolore alto incombe invece intorno, negli attentati, nello scoppio delle bombe, nei morti, nella difficoltà di mettere fine ad una ferita storica e culturale che non vuole rimarginarsi. E' difficile vivere con pienezza l'amore coniugale, familiare, filiale, così come è difficile far nascere il rispetto tra esseri umani in mezzo ad odii che non vogliono sparire. Sulle sfaccettature dell'anima, del desiderio, dei sentimenti, Faenza costruisce un film delicato e quasi intimista. Non c'è dubbio che l'obiettivo è quello di favorire il dialogo e la comprensione, ma è proprio sul versante della forza d'urto dei grandi temi (la pace, il dialogo interreligioso...) che il film perde mordente e procede in modo fin troppo 'tranquillo'. Resta comunque, dal punto di vista pastorale, un'opera positiva e stimolante, da valutare come problematica e da consigliare per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare anche in occasioni successive, come proposta di film di qualità utile per affrontare temi difficili di grande attualità.