L’AMICO DI FAMIGLIA

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Amicizia, Avidità, Denaro, Male
Genere
Drammatico
Regia
Paolo Sorrentino
Durata
110'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
L'amico di famiglia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Teho Teardo
Montaggio
Giogiò Franchini

Orig.: Italia/Francia (2005) - Sogg. e scenegg.: Paolo Sorrentino - Fotogr.(Scope/a colori): Luca Bigazzi - Mus.: Teho Teardo - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 110' - Produz.: Domenico Procacci per Fandango, Indigo Film con Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Giacomo Rizzo (Geremia), Fabrizio Bentivoglio (Gino), Laura Chiatti (Rosalba), Gigi Angelillo (Saverio), Clara Bindi (madre di Geremia), Barbara Valmorin (la signora che gioca a Bingo), Roberta Fiorentini (moglie di Saverio), Marco Giallini (Attanasio), Alina Ndelea (Belana), Elias Schilton (Tasauro), Giorgio Colangeli (Massa), Valentina Lodovini (ragazza dell'usura), Lorenzo Gioielli Luisa De Santis (Montanaro), Barbara Scoppa (Silvia)

Soggetto

In una città di provincia, oggi, Geremia de' Geremei, 70enne, brutto, laido e cinico, ha un negozietto di sartoria ma in realtà fa l'usuraio. Prima o poi tutti si rivolgono a lui. Così capita anche ai genitori di Rosalba che chiedono un aiuto per le spese da affrontare per il matrimonio della figlia. Lei però non si rassegna a restare succube di quell'uomo tirchio e scostante. Lo seduce, lo fa innamorare, lo porta alla rovina. Imprevedibilmente, Geremia resta vittima di un raggiro. E il futuro per lui non ha più prospettive.

Valutazione Pastorale

"Questo film -dice Sorrentino- é nato così, guardando di sbieco, per un attimo, un rapporto morboso, malato, degenerato e al tempo stesso comico. E mi è parso subito un doppio salto mortale fare un film che fosse al tempo stesso malato e leggero, comico e drammatico in eguale misura. E con giocosa incoscienza mi sono lanciato in quello che sempre, a mio parere, dovrebbe essere un film: un salto mortale". C'era molta attesa per questo terzo film di Sorrentino, dopo l'inquietante "Le conseguenze dell'amore" (2004). La conferma arriva dall'impianto cupo e visionario della vicenda, scandita da spazi vuoti, geometrie lontane, luci nette. In uno scenario urbano dai colori ghiacci, la figura dell'usuraio diventa il perno intorno al quale gli altri giocano il proprio destino: o di rassegnazione o di ribellione. Così dentro una vita quotidiana fatta di dolori e di tentativi di sopravvivenza, l'amore lotta per emergere, l'amicizia, il rispetto, la consolazione devono cercare percorsi difficili, aspri, complicati. Ancora una volta pregevole sotto il profilo visivo, il copione stenta non poco nello svolgimento narrativo e nella psicologia dei personaggi. Sembra del resto che il finale originario fosse un altro, poi cambiato dal regista su suggerimento del produttore. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile e nell'insieme segnato da ambiguità.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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