LAST ACTION HERO – L’ULTIMO GRANDE EROE *

Valutazione
Accettabile-riserve, Crudezze
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
John Mc Tiernan
Durata
122'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
LAST ACTION HERO
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Shane Black, David Arnott Zak Penn, Adam Leff
Musiche
Michael Kamen
Montaggio
John Wright

Sogg.: Zak Penn, Adam Leff - Scenegg.: Shane Black, David Arnott - Fotogr.: Scope/a colori) Dean Semler - Mus.: Michael Kamen - Montagg.: John Wright - Dur.: 122' - Produz.: Steve Roth, John Mc Tiernan

Interpreti e ruoli

Arnold Schwarzennegger (Jack Slater), F. Murray Abraham (John Practice), Austin O'Brien (Danny), Charles Dance (Benedict), Art Carney (Frank), Anthony Quinn (Vivaldi), Robert Prosky (Nick), Tom Noonan, Mercedes Ruehl, Sir Ian Mc Kellen, Toru Tanaka, Joan Plowright, Frank Mc Rae

Soggetto

Danny è un ragazzo che idolatra Jack Slater, invincibile poliziotto di un serial cinematografico. Dopo aver rivisto per la sesta volta il terzo episodio, in cui l'eroe combatte il perfido "squartatore", un maniaco fornito di ascia, il vecchio proiezionista Nick, suo amico, gli promette un'anteprima esclusiva del quarto episodio e gli dà anche un magico biglietto avuto da suo padre dal grande illusionista Houdini. Durante la proiezione, Danny assiste al complotto del boss mafioso Vivaldi ai danni di Slater, cui ha fatto rapire e torturare il cugino affinché gli dia la falsa informazione che egli si sta alleando con la gang rivale, che in realtà vuole sterminare. Trovato il cugino moribondo a casa, Slater scappa ad un attentato dinamitardo ed inoltre deve fuggire in automobile ad un furgone pieno di mafiosi che gli sparano all'impazzata. Improvvisamente il biglietto si anima e trasporta il ragazzo nel film, sulla automobile di Slater, a godersi lo spettacolare inseguimento e le scene di acrobazia. La conoscenza che il ragazzo ha di particolari dovuti alla previa visione del film incuriosisce Dekker, il nevrotico capo di Jack, che decide di affiancare Danny a Jack, e insospettisce Benedict, perfido killer di Vivaldi, che irrompe a casa Slater, sottrae il biglietto e riesce a sfuggire al detective, rientrato nel frattempo. Benedict organizza un funerale molto speciale ad un mafioso ucciso al posto del suo capo, Leo la Scorreggia, che in omaggio alle passate qualità viene riempito di gas nervino che dovrebbe annientare tutta la gang rivale di Vivaldi. Jack, con l'aiuto di Danny, che si arrangia a manovrare una grossa gru, riesce a far cadere Leo in uno stagno di catrame che frena la diffusione del gas. Benedict fa fuori Vivaldi e braccato da Slater, usa il biglietto e si trasferisce nel mondo reale, seguito da Jack e Danny. Mentre Benedict scopre che nella realtà di New York i delitti restano impuniti, Jack vede le sue doti acrobatiche e atletiche molto ridotte rispetto alla finzione cinematografica. Per giustificare la scomparsa da casa di Danny, Slater si finge un poliziotto con la di lui madre, che lo trova simpatico. Alla prima del nuovo film di Slater, Benedict tenta di uccidere l'attore, Schwarzennegger, servendosi dello Squartatore, fatto "uscire" dal relativo film. Jack e Danny vengono salvati in extremis da un gatto-cartoon dal tradimento di John Practice, agente FBI: Slater riesce a uccidere lo Squartatore, a salvare Danny gettato dal tetto da quest'ultimo e ad eliminare Benedict ma rimane ferito. Grazie al consiglio della Morte, "uscita" dal film "Settimo Sigillo", Danny riesce a far rientrare Jack nel suo mondo immaginario prima che muoia dissanguato. Sia pur a malincuore, l'eroe ed il suo piccolo ammiratore-amico rientrano nei rispettivi ruoli, anche se ora, dallo schermo, Slater sa di avere uno spettatore tutto particolare che lo segue.

Valutazione Pastorale

si tratta certo di un film che trae spunto da idee alquanto originale, da quella del passaggio tra schermo e realtà,, a quella del passaporto magico tra dimensioni diverse. Il tono, tra il fiabesco e l'ironico, sostenuto da sequenze mozzafiato, cede spesso a ripetitività indebite, , a pause ed ingenuità narrative, che tuttavia la regia di buona lega e l'interpretazione condita di humour, nonché frequenti dosi di autoironia rendono tutto sommato piacevole. Come sempre si evidenziano le scene d'azione, con voli spettacolari ed inseguimenti in automobile, ma si inseriscono anche spunti di riflessione sul ruolo dell'eroe, e sulle differenze tra il mondo fittizio, dove i buoni trionfano sempre, e quello reale, dove, come annota sarcastico Benedict, anche i cattivi possono trionfare. È certo che, pur ben sapendo quanto i giovanissimi amino fantasticare ed abbiano bisogno di miti ed esempi "eroici" su cui modellarsi, l'infatuazione dei personaggi irreali finisce a volte a distogliere da una percezione sana ed equilibrata della realtà. Gioca comunque a favore dell'accettabilità del film il generale tono di "favola" e la gustosa satira che il cinema statunitense fa di sé stesso, attraverso alcuni, Schwarzennegger in testa, personaggi tra i più amati dal pubblico.

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