LAST NIGHT

Valutazione
Discutibile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Metafore del nostro tempo
Genere
Metafora
Regia
Don McKellar
Durata
90'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Canada
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Alexina Louie,Alex Paulk
Montaggio
Reginald Harkema

Orig.: Canada (1998) - Sogg. e scenegg.: Don McKellar - Fotogr.(Panoramica/a colori): Doug Koch - Mus.: Alexina Louie,Alex Paulk - Montagg.: Reginald Harkema - Dur.: 90' - Produz.: Niv Fichman, Daniel Iron.

Interpreti e ruoli

Don McKellar (Patrick Wheeler), Sandra Oh (Sandra), Callum Keith Rennie (Craig), Sarah Polley (Jennifer), Genevieve Bujold (signora Carlton), David Cronemberg (Duncan), Tracy Wright (donna), Roberta Maxwell (signora Wheeler), Robin Gammel (signor Wheeler), Trent McMullen (Alex), Jackie Burroughs (la jogger del conto alla rovescia)

Soggetto

Il mondo finirà a mezzanotte. Mancano sei ore. Negozi, ristoranti, autobus, tutto è stato abbandonato. L'ultima sera é arrivata e alcune persone cercano di organizzarsi una fine perfetta. Patrick vorrebbe stare da solo, ma non riesce a sottrarsi all'invito dei genitori che vogliono la famiglia riunita. Craig invece ha stilato l'elenco di alcuni strani atti sessuali che vorrebbe provare, prima che sia tardi. Sandra sta cercando di tornare a casa per dare seguito al proposito di suicidarsi insieme al marito Duncan, dirigente dell'azienda del gas. La signora Carlton, ex insegnante di francese di Patrick e Craig, arriva a casa di quest'ultimo. Finita la cena, Patrick torna a casa, incontra Sandra che non trova un mezzo per raggiungere il marito. Insieme vanno da Craig. Alle 22.00, Craig presta a Sandra la macchina, ma la ragazza poco dopo si blocca. Alle 23.00 in un teatro quasi vuoto un musicista si esibisce in un concerto per lui importantissimo. Intanto, vista l'impossibilità di raggiungere il marito, Sandra torna da Patrick e gli chiede di eliminarla. Duncan lontano viene ucciso. Arrivano le 24.00. Patrick e Sandra hanno le pistole puntate ma alla fine non sparano. Si baciano, poi una luce forte li avvolge.

Valutazione Pastorale

Don McKellar, autore del copione, interprete nel ruolo di Patrick, e esordiente come regista, dice che: "...Più che di uomini che combattono, il mio film parla di come, da esseri umani, ci si troverebbe ad affrontare la catastrofe finale. Parla degli ambienti rassicuranti e dei rituali quotidiani che ci proteggono da un mondo sempre mutevole...in altre parole, parla della tenacia, della voglia di vivere e di come talvolta tutto questo é già di per sè qualcosa di eroico". Lo scenario apocalittico di una metropoli in disfacimento é ben reso tra angoscia e dolore, e crea emozione lo stridente contrasto tra la voglia di 'normalità' di alcuni e la carica di trasgressione di altri: due modi opposti ma utili per esorcizzare la paura. Il clima da incombente fine del mondo diventa metafora della resa dei conti con se stessi, della verifica di atteggiamenti, modi di vivere, valori: un momento in cui si é soli con se stessi e emergono le domande difficili sul futuro e sul destino. Film quindi ben riuscito, nell'ottica di suonare come campanello d'allarme per una umanità troppo spesso in preda alla solitudine che però trova conforto in un finale aperto alla speranza. Dal punto di vista pastorale, la valutazione del 'discutibile' mette sull'avviso per qualche passaggio un po' sopra le righe, all'interno di un racconto nell'insieme problematico e adatto a dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in rassegne sul tema, tra fantascienza e riflessione, della 'fine del mondo'. Attenzione per la presenza di minori in eventuali passaggi televisivi.

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