Orig.: Italia/Francia/Gran Bretagna/India (2006) - Sogg.: Francesca Archibugi - Scenegg.: Francesca Archibugi, Doriana Leondeff - Fotogr.(Panoramica/a colori): Pasquale Mari - Mus.: Battista Lena - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 106' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz.
Interpreti e ruoli
Giovanna Mezzogiorno (dott.ssa Chiara), Andrea Miglio Risi (Apollonio), Angel Tom Karumathy ( detto Pollo), Anna Galiena (Marco detto Curry), Flavio Bucci (Lilly), Angela Finocchiaro (Leone), Roberto Citran (Annalisa), Mariano Rigillo (Stefano), Emanuela Spartà (rabbino), Sabina Vannucchi (Monica), (giovane mamma)
Soggetto
Apollodoro detto Pollo e Marco detto Curry, diciottenni romani, bocciati all'esame di maturità, decidono all'insaputa dei genitori di partire per l'India. Curry in realtà é di origine indiana, adottato da italiani poco dopo la nascita e perfettamente integrato a Roma. Nell'immenso subcontinente indiano, i due incontrano Chiara, una 36enne specializzata in ginecologia. Da lei si sente molto attratto Pollo, e anche la donna ricambia le sue attenzioni. Curry invece ad un certo momento si sente sospinto ad andare alla ricerca della propria famiglia: trova una ragazza più giovane di lui e capisce che si tratta di sua sorella. Dopo problemi logistici, difficoltà ospedaliere, incomprensioni varie, i due fanno ritorno a Roma. Chiara, riconciliatasi con il marito inglese, si trasferisce con lui in Inghilterra, ha un bambino, e ora risponde per lettera a Pollo che le scrive, ricordando quegli avvenimenti.
Valutazione Pastorale
Lezioni per spiccare il volo nella vita: se voleva essere didascalico, il copione scritto dalla Archibugi e dalla Leondeff c'è riuscito. Ma dispiace che la regista romana, dopo molti anni di silenzio ("Domani" é del 1999), si ripresenti con una storia frastagliata e dispersiva, incerta sulla strada da seguire, confusa e poco coinvolgente. Il viaggio di formazione dei due appena maggiorenni si risolve nell'assoluta mancanza di attenzione per ciò che passa loro sotto gli occhi; l'attrazione della donna/medico che vuole provare l'esperienza con il ragazzino resta paradossalmente poco 'vissuta'. Il tono freddo del racconto, il suo rifiutarsi ad accogliere sensazioni e sentimenti ne fa un resoconto soprattutto distaccato e algido, mai sofferto, quasi mai capace di parlare o di comunicare sradicamento, affetto, differenze culturali o bellezza dell'incontro con l'altro. Meglio, forse, appaiono le figurine abbozzate ma intense dei quattro genitori. Nell'insieme il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, perché i temi ci sono, e interessanti, ma velleitario per la scarsa incisività dello svolgimento. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in altre circostanze sul tema del rapporto "Italia/estero". Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.