L’INTRUSA

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Bambini, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Potere
Genere
Drammatico
Regia
Leonardo Di Costanzo
Durata
95'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Cinema
Musiche
Marco Cappelli, Adam Rudolph
Montaggio
Carlotta Cristiani

Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Leonardo Di Costanzo, Maurizio Braucci, Bruno Oliviero - Fotogr.(Panoramica/a col.): Helene Louvart - Mus.: Marco Cappelli, Adam Rudolph - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 95' - Produz.: Tempesta, Carlo Cresto Dina con Rai Cinema con Amka Film Productions Capricci e con RSI Radiotelevisione svizzera e ZDF.

Interpreti e ruoli

Raffaella Giordano (Giovanna), Valentina Vannino (Maria), Martina Abbate (Rita), Anna Patierno (Sabina), Marcello Fonte (Mino), Gianni Vastarella (Giulio), Flavio Rizzo (preside Vittorio), Maddalena Stornaiuolo (Carmela), Riccardo Veno (vedova Crispello), Emma Ferulano (Sessa), Giovanni Manna (Claudia), Vittorio Gargiulo (Tommaso), Alessandra Esposito (Ciro), Carmine Paternoster (Ernestina), Carmine Paternoster (Amitrano)

Soggetto

La torinese Giovanna ha fondato a Napoli la "Masseria", un centro pensato come luogo di gioco e creatività per accogliere bambini bisognosi di difesa e protezione. L'equilibrio si spessa quando in quel luogo viene accolta, con la figlia, Maria, giovane moglie di un camorrista in carcere per omicidio ...

Valutazione Pastorale

L'intrusa, appare chiaro da subito, è Maria. Nei suoi confronti come deve comportarsi Giovanna? Aderire alle richieste delle altre mamme vorrebbe dire mandarla via senza appello; tenerla e metterne alla prova la capacità di cambiare è un rischio forse troppo grande da correre. Ben presto evidenziato, il dilemma percorre tutte le rapide pagine del racconto che ha il merito di proporsi come un asciutto teorema etico, senza mai uscire dal recinto del luogo scelto per far scontrare i protagonisti. Accanto ai grandi, occupano un ruolo non meno importante i bambini: sui loro sguardi si infrange la possibilità di una scelta consapevole. Fuori da quel recinto c'è la vita, la vita vera, tenerli all'oscuro può essere giusto ma fino a quando? Sono tutti interrogativi che Giovanna si pone, e che il copione le toglie l'imbarazzo di rispondere, facendo allontanare Maria all'improvviso e senza un motivo. Finale un po' sbrigativo per un film che conferma la stringatezza espressiva di Di Costanzo, e la sincerità nel proporre dilemmi aspri e difficili da dipanare. Dal punto di vista pastorale, il film è ad valutate come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con opportuno seguito di riflessioni per allargare il campo di ipotesi di lavoro sul finale a contributi e esperienze.

Le altre valutazioni

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