L’invenzione di noi due

Valutazione
Complesso, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Cibo, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Lavoro, Letteratura, Matrimonio - coppia, Media, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Solidarietà
Genere
Drammatico, Sentimentale
Regia
Corrado Ceron
Durata
110'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
L’invenzione di noi due
Distribuzione
Be Water Film
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo omonimo di Matteo Bussola (Einaudi), il copione è firmato da Matteo Bussola, Federico Fava, Valentina Zanella e Paola Barbato
Fotografia
Massimo Moschin
Musiche
Lorenzo Tomio, Maddalena Pasqua
Montaggio
Davide Vizzini
Produzione
Nicola Fedrigoni, Valentina Zanella. Casa di produzione: K+ SRL

Presentato al 70° Taormina Film Festival (2024)

Interpreti e ruoli

Lino Guanciale (Milo), Silvia D'Amico (Nadia), Francesco Montanari (Marco), Paolo Rossi (Armando), Elisabetta De Gasperi (Martina), Diego Facciotti (Marcello), Emanuele Fortunati (Carlo)

Soggetto

Verona, Milo e Nadia si rincorrono dai tempi della scuola. Quando finalmente si ritrovano, lui studente di architettura e lei aspirante scrittrice, l’amore divampa. In poco tempo si sposano e condividono una quotidianità fatta di sogni, ideali, ribellioni e desiderio di genitorialità. La vita, però, gioca spesso anche tiri mancini, e non tutto va secondo le loro aspettative. Questi imprevisti alimentano un senso di incomprensione e solitudine, che piano piano li allontana. Milo, però, non si rassegna a perdere Nadia, al punto da mettersi in gioco con ogni espediente pur di riaccendere la fiamma del loro amore…

Valutazione Pastorale

L’amore alla prova del tempo e delle sfide della vita. Si può racchiudere così il senso del film “L’invenzione di noi due”, opera seconda di Corrado Ceron (“Acqua e anice”, 2022), dal romanzo omonimo di Matteo Bussola (Einaudi, 2020). Protagonisti Lino Guanciale e Silvia D’Amico, con Francesco Montanari, Paolo Rossi ed Elisabetta De Gasperi. Un viaggio emotivo, a corrente alternata, nella relazione di una coppia sposata da 15 anni, legata dai banchi di scuola delle superiori: la cronaca di un amore spiaggiato, imploso e poi (forse) rigenerato. La storia. Verona, Milo e Nadia si rincorrono dai tempi della scuola. Quando finalmente si ritrovano, lui studente di architettura e lei aspirante scrittrice, l’amore divampa. In poco tempo si sposano e condividono una quotidianità fatta di sogni, ideali, ribellioni e desiderio di genitorialità. La vita, però, gioca spesso anche tiri mancini, e non tutto va secondo le loro aspettative. Questi imprevisti alimentano un senso di incomprensione e solitudine, che piano piano li allontana. Milo, però, non si rassegna a perdere Nadia, al punto da mettersi in gioco con ogni espediente pur di riaccendere la fiamma del loro amore… “Un film dal doppio respiro – ha sottolineato Ceron – quello leggero e spensierato dell’innamoramento e quello crudele e pungente dell’amore bruciato e divenuto cenere”. A firmare il copione sono lo stesso Bussola con Federico Fava, Valentina Zanella e Paola Barbato. La linea del racconto è di certo interessante: un gioco di sguardi introspettivi tra due trentenni al crocevia di un rapporto di coppia, di un matrimonio, incerti se continuare a percorrere insieme il domani o lasciarsi. Il regista cerca di dare respiro, dinamica, alle pagine del romanzo di Bussola, percorrendo le trame della relazione di Milo e Nadia, ma anche i tornanti dell’animo dei due, che crescendo hanno perso slancio e fiducia. È il racconto di un amore che deve sfidare il delicato passaggio dagli anni verdi, ruggenti, dove tutto è avvertito come facile e possibile, a un legame strutturato, chiamato a fare i conti con la realtà e le sue molte metamorfosi, spesso anche ostili. Non tutti gli snodi appaiono solidi o ben governati, segno di una maturità artistica ancora da compiersi, ma le intuizioni di senso ci sono, come pure una buona cura formale e un riuscito desiderio di usare movimenti di macchina freschi e coinvolgenti. Non scontati. Dal progetto emerge una adeguata cura narrativa e stilistica, cui aderiscono bene i due attori, Guanciale e D’Amico, generosi nel dare spessore e anima ai loro personaggi. Complesso, poetico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per i temi in campo è indicato per un pubblico adulto e di adolescenti.

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