L’ordine del tempo

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Famiglia, Fede, Matrimonio - coppia, Morte, Scienza, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Liliana Cavani
Durata
112'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
L'ordine del tempo
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Liliana Cavani, Carlo Rovelli, Paolo Costella
Fotografia
Enrico Lucidi
Musiche
Vincent Cahay
Montaggio
Massimo Quaglia
Produzione
Indiana Production, Gapbusters

Liberamente ispirato all'omonimo libro di Carlo Rovelli

Interpreti e ruoli

Claudia Gerini (Elsa), Alessandro Gassmann (Pietro Balestrieri), Ksenia Rappoport (Paola), Valentina Cervi (Greta), Richard Sammel (Viktor), Fabrizio Rongione (Jacob), Angela Molina (Suor Raffaella), Angeliqa Devi (Jasmine), Alida Baldari Calabria (Anna), Edoardo Leo (Enrico), Marianna Tamayo (Isabel)

Soggetto

In un’elegante villa sul mare, a Sabaudia, a poca distanza da Roma, si ritrovano per le vacanze alcune coppie di amici. Ultimo ad arrivare è Enrico (Edoardo Leo), un fisico che studia i fenomeni dello spazio. L’uomo è tormentato dalla minaccia di un meteorite che potrebbe entrare in collisione in poco tempo con la Terra, causandone la distruzione. Ben presto la notizia inizia a diffondersi e tutti quanti fanno conti con il proprio vissuto, le occasioni perse, i legami affettivi custoditi nel tempo e il rapporto con l’Aldilà, con il Mistero…

Valutazione Pastorale

A Venezia80 la regista-sceneggiatrice Liliana Cavani, la decana del cinema italiano con i suoi 90 anni, è andata da protagonista per ritirare il Leone d’oro alla carriera. Per l’occasione ha presentato il suo ultimo film “L’ordine del tempo”, che nasce dalla lettura dell'omonimo saggio di Carlo Rovelli. Coinvolgendo un cast corale – Edoardo Leo, Claudia Gerini, Alessandro Gassmann, Valentina Cervi, Angela Molina, Francesca Inaudi, Ksenia Rappoport e Fabrizio Rongione – la regista emiliana mette in scena quasi in un unico spazio, come una pièce teatrale, lo smarrimento umano dinanzi alla possibile fine del mondo. Si domanda quali possano essere i pensieri, le paure e i sentimenti che si agitano nell’animo di un gruppo di amici dinanzi allo spettro della morte. La storia. In un’elegante villa sul mare, a Sabaudia, a poca distanza da Roma, si ritrovano per le vacanze alcune coppie di amici. Ultimo ad arrivare è Enrico (Edoardo Leo), un fisico che studia i fenomeni dello spazio. L’uomo è tormentato dalla minaccia di un meteorite che potrebbe entrare in collisione in poco tempo con la Terra, causandone la distruzione. Ben presto la notizia inizia a diffondersi e tutti quanti fanno conti con il proprio vissuto, le occasioni perse, i legami affettivi custoditi nel tempo e il rapporto con l’Aldilà, con il Mistero... Scritto dalla regista insieme a Paolo Costella, “L’ordine del tempo” è uno sguardo dolce e inquieto sul nostro presente, sulle nostre vite disseminate di fratture, dolori, contraddizioni e speranze, che spesso tendiamo a posticipare perché distratti dalla frenesia della società. Con involontari rimandi al film statunitense “Don’t Look Up” (2012) di Adam McKay – lì però il taglio della narrazione è comico-grottesco –, la regista italiana pone l’uomo dinanzi alla sua paura più grande: la fine del mondo. Così inizia a tracciare le traiettorie esistenziali dei personaggi e il loro modo di affrontare la “lunga notte”. Tra le storie, lascia il segno il dialogo tra la scienziata Giulia (Francesca Inaudi) e la monaca clarissa suor Raffaella (Angela Molina), che si interrogano sul senso della preghiera e il rapporto scienza-fede, male-giustizia. Un dialogo denso di svolte, ma illuminato da uno slancio di fiducia. Nell’insieme, “L’ordine del tempo” è un film che si inserisce bene nella filmografia della regista, puntellato da dilemmi esistenziali ma anche da aperture di senso, da sguardi carichi di fiduciosa inquietudine. L’impalcatura del film poggia anche su un convincente gruppo di attori, tutti pronti a cogliere con generosità le suggestioni offerte dall’autrice. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito.

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