LUCKY,RE DEL DESERTO

Valutazione
Accettabile, poetico
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Film per ragazzi
Genere
Favolistico
Regia
Sergei Bodrov
Durata
82'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Running free
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jeanne Rosenberg Jean
Musiche
Nicola Piovani
Montaggio
Ray Lovejoy

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: Jean-Jacques Annaud, Jeanne Rosenberg -Scenegg.: Jeanne Rosenberg - Fotogr.(Scope/a colori): Dan Lausten - Mus.: Nicola Piovani - Montagg.: Ray Lovejoy - Dur.: 82' - Produz.: Jean-Jacques Annaud.

Interpreti e ruoli

Maria Geelbooi (Nyka), Chase Moore (Richard ragazzo), Jan Decleir (proprietario della miniera), Arie Verveen (Richard adulto), Graham Clarke (capo della miniera), Patrick Lyster (impiegato), Lukas Haas (voce narrante)

Soggetto

Nel 1914 Lucky nasce su una nave a vapore di rifornimento tedesca che trasporta sua madre e altri cavalli in una città africana mineraria nella Namibia. Strappato alla madre e abbandonato a se stesso, il puledrino viene adottato da Richard, giovane stalliere rimasto orfano. Quando gli abitanti della cittadina devono fuggire a causa dell'avvicinarsi della guerra, Lucky fa amicizia con altri animali e con una giovane ragazza boscimana, che gli insegna a sopravvivere. Tempo dopo, Lucky torna nella cittadina mineraria distrutta dalla guerra e dove, all'inizio della vita, aveva trovato cure e amicizia. Qui Lucky affronta e supera una nuova prova: impedisce a Cesar, lo stallone dominante, di diventare il capobranco. Quindi lascia la città con altri cavalli. Passano dodici anni e Richard, ormai adulto, ritrova Lucky: sono diventati grandi insieme. Oggi i cavalli della razza di Lucky corrono liberi e indomiti nel paesaggio africano.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film dai toni ecologico-avventurosi che riporta l'attenzione sui cavalli del deserto, una razza particolare discendente, pare, dai destrieri abbandonati dalla cavalleria tedesca durante la fuga del 1925. Mettendo insieme riprese di tipo quasi documentaristico ad altre di fantasia, la storia assume andando avanti cadenze favolistiche piacevoli e indovinate. "E' una storia universale sulla sopravvivenza, sull'amicizia, sul tradimento, sull'amore" spiega il regista Bodrov. Girato con il cinemascope, che conferisce ariosità e profondità all'immagine, il film con estrema semplicità si propone come uno spettacolo per tutti, senza pedanterie né didascalismi. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, accettabile e da definire come poetico. UTILIZZAZIONE: il film si indrizza soprattutto per proiezioni per ragazzi, come intrattenimento capace di coinvolgerli ma anche come occasione per parlare del regno animale, di quello naturale, degli equilibri del Pianeta Terra.

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