LUISA, CARLA, LORENZA E … LE AFFETTUOSE LONTANANZE *

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Sergio Rossi
Durata
108'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
LUISA, CARLA, LORENZA E ... LE AFFETTUOSE LONTANANZE
Distribuzione
Chance Film Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Age, Sergio Rossi Sergio Rossi
Musiche
Bach, Brahms, Corelli, Franck, Schumann, Satie, Marenzio
Montaggio
Massimo Palumbo Cardella

Sogg.: Sergio Rossi - Scenegg.: Age, Sergio Rossi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Franco Lecca - Mus.: Bach, Brahms, Corelli, Franck, Schumann, Satie, Marenzio - Montagg.: Massimo Palumbo Cardella - Dur.: 108' - Produz.: Maestranze e Tecnici Cinema

Interpreti e ruoli

Lina Sastri (Luisa), Giampiero Bianchi (Vittorio), Fiorenza Marchegiani (Carla), Angela Finocchiaro (Lorenza), Gisella Burinato, Carla Cassola, Riccardo Plati, Massimo De Rossi

Soggetto

tre amiche, tre diversi temperamenti: Luisa, insegnante di storia dell'arte, con un compagno Massimo ed un aborto alle spalle; Carla, direttrice di una biblioteca, separata con figlia e incontri saltuari, quanto appassionati con Guglielmo: Lorenza, ginecologa in un ospedale, più allegra e disinibita delle altre due con situazioni professionali discrete o comunque risolte, ma irrequietezze personali moltissime, le tre donne (tutte all'incirca quarantenni) si incontrano, si confrontano e confidano spesso: la dottoressa è la meno problematizzata e cede con volubilità a varie avventure di passo; Carla quando il beneamato Guglielmo si dice finalmente pronto a divorziare, si spaventa per i rischi della quotidianità e decide per il no; Luisa è la più matura e la sola convinta che l'Amore può essere vissuto come valore essenziale da parte di una coppia, in cui la reciprocità sia senza riserve. Fra incontri e chiaccherate, fra un successo di Luisa, di cui sarà pubblicato un libro, e nuove illusioni con uomini che si rivelano egoisti e facili alla fuga, capita infine proprio a lei di incontrare Vittorio un uomo divorziato, vignettista satirico presso un giornale, persona che appare matura e simpatica. Vi sono momenti intensi e appaganti per Luisa ma Vittorio, che tiene moltissimo alla propria indipendenza, arriva tardi agli appuntamenti o li dimentica del tutto, poichè il lavoro lo assorbe non poco. Dopo una violenta scenata, Luisa parte per la Sardegna con Carla e la sua bimba, sperando ancora che Vittorio possa raggiungerla: ma ormai l'incanto è rotto e l'uomo rimane solo a passare le sue vacanze romane remando sul Tevere.

Valutazione Pastorale

il film disegna un quadro realistico di illusioni e disincanti femminili: lo fa con viva sensibilità e non nascondendo le venature dell'amarezza per situazioni, che nell'ambito quotidiano sono sotto gli occhi di tutti. Sul piano narrativo non pochi sono i momenti e dettagli presentati con finezza di tratto. C'è, all'opposto (e nuoce al lavoro), una matrice scopertamente letteraria, per cui i personaggi specie quello di Luisa risultano spesso sentenziosi fino allo sproloquio, così come è palpabile la teatralità di talune scene, quelle destinate agli scontri del duo Luisa-Vittorio. Rimpianti, incomprensioni, illusioni, improvvise accensioni dei sensi ci vengono offerti da un trio di donne assai diverse fra loro, ma legate da amicizia sincera e segnate dal logorante bisogno di amore, sia pure da ognuna inteso in forme diverse. Luisa è la più totalizzante: cita versi di Sibilla Aleramo e, pare impossibile, è ancora in attesa dell'uomo ideale. Ma gli uomini in questo film (come in tanti altri di tematica affine) sono vere ombre cinesi: assenti, o pavidi, o sbrigativi sempre egoisti. Molte soluzioni sembrano possibili, ma ciò che resta, anche sul piano etico e degli affetti, è la inconcludenza.

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