Orig.: Italia (2016) - Sogg.: Cosimo Calamini, Serena Mannelli, Federico Micali - Scenegg.:Cosimo Calamini, Federico Micali, Heidrun Schleff - Fotogr.(Panoramica /a colori): David Becheri - Mus.: Bandabardò - Montagg.: Simone Manetti, Ilaria Zincone - Dur.: 87' - Produz.: Ruggero Di Paola e Federico Micali per L'occhio e la Luna.
Interpreti e ruoli
Francesco Turbanti (Tommaso), Matilda Lutz (Alice), Robin Mugnaini (Marcello), Claudio Bigagli (Luciano Nencioni), Maurizio Lombardi . (Egisto Tamburini), Anna Meacci (Franchina), Paolo Hendel (Ginori), Vauro Senesi (Ivo Tanturli), Margherita Vicario (Camilla), Ilaria Cristini (Silvana), Roberto Gioffrè (lo zitto), Francesco Mancini (il buio), Maurizio Pistolesi (Salvini), Jacopo Paradisi . (Grezzo)
Soggetto
Alice, Marcello e Tommaso intrecciano le proprie vite con quelle del cinema Universale, situato a Firenze nello storico quartiere di San Frediano. I tre vivono di riflesso tuti i cambiamenti dei turbolenti anni sessanta e settanta. All'arrivo del decennio degli '80, il cinema scivola inesorabilmente verso la chiusura, lasciando nei tre rimpianti e nostalgie...
Valutazione Pastorale
Ora, da film come questo che si guardano mestamente all'indietro, traspare una sorta di sconfitta e di resa, come di un'occasione perduta. Eppure il cinema Universale non è altro, oggi, che il prototipo di una situazione fluida e vivace che è stata fatta fallire senza nemmeno ipotizzare qualche alternativa. Il cinema, anzi, meglio, la sala cinematografica come luogo principe di socializzazione, di conoscenza e di cultura è una constatazione troppo amara e dolorosa, rispetto alla sua scomparsa, per perderci ancora tempo e superficiali riflessioni. L'arrivo della televisione ha cambiato ogni regola, e tutti (ripetiamo: tutti) si sono arresi. Ora che il Blockbuster americano esce in 800 copie e che il digitale cambia il modo di usufruire del film, è difficile risalire la china e fare in modo che film come questo siano visti come meritano. E lo meriterebbe, perché è un copione svelto, dinamico, capace di guardare al passato senza nostalgie e anzi in modo irriverente e con quell'umorismo un po' irriverente tipico di una toscanità che non guarda in faccia a nessuno. Più che un ricordo, il film fa memoria, ricorda chi siamo stati e cosa non siamo più, enumera le occasioni perdute e guarda avanti su un incerto futuro. Il nuovo cinema vivrà ma sarà proiettato in sale che sfideranno la logica e il buon senso comune. Il film rimanda una cronaca ruvida e quasi rassegnata, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive circostanze come occasione per rileggere un passato in grado di raccontarci molto di noi.