Sogg. e Scenegg.: Pascal Thomas, François Caviglioli - Fotogr.: (panoramica/a colori) Renan Polies - Mus.: Marine Rosier - Montagg.: Nathalie Lafaurie - Dur.: 113' - Produz.: Telema, Cine 5, Les Films Français
Interpreti e ruoli
Jean-François Stevenin (Martin), Susanna Morcur (Dora), Catherine Jacob (Marie-Françoise Tocanier), Michel Robin (Tocanier), Daniel Ceccaldi (Jacques), Helene Vincent (Odette), Emilie Thomas Clement Thomas (Emilie), Isabelle Petit-Jacques (Clément)
Soggetto
in vacanza nella bella Isola di Ré questa volta ci vanno i mariti alcuni dei quali con prole al seguito (le mogli restano più che volentieri a Parigi per amor di pettegolezzi, incontri e libertà): Martin (un modesto scrittore) ha con sè due petulanti ragazzi; il giovane Clément (l'innamorata è nella Capitale anche lei, ma lui è occupatissimo con Jacqueline, la bionda e intraprendente moglie del dottor Jacques); Bruno, cupo e rancoroso, perchè una moglie ninfomane lo ha lasciato; l'anziano editore Tocanier. A Parigi, invece, grandi raduni femminili nei vari caffè: Odette un po' svagata e romantica (innamorata di un timido dentista, a cui alla fine si concende con entusiasmo); Marie Françoise Tocanier, gelosissima della segretaria del marito editore, al quale finirà con il trovare, a furia di maneggi (perfino una fattura con il sangue di un pennuto) una segretaria nuova più graziosa della precedente; la moglie di Martin; una con garçonnière, cedibile alle amiche dietro tempestiva richiesta. Passano le vacanze, là sotto il sole, in partitelle di pesca e passeggiate in bicicletta in riva al mare, qua in mètro o nei locali parigini, sparlando e straparlando a ruota libera di se stesse e di tutto. Poi quasi tutti si ritrovano nell'isola, a esperienze fatte e ad avventure concluse, i ricordi cominciano a sfocarsi, l'autunno non è lontano e la vita cosiddetta normale torna ad imporre i suoi ritmi di sempre.
Valutazione Pastorale
qui in vacanza si spediscono addirittura i mariti (anche con prole) preferendo le dame di restarsene a Parigi senza impicci, nè pensieri casalinghi, per assaporare la libertà. Nella bella Isola di Ré gli uomini pescano e pedalano; qualche giovincello viene iniziato a pratiche amorose: donne seducenti e vedove locali più che vogliose catturano gli uomini disponibili, mentre i bambini giocano e, a fine stagione già avranno preso a imitare chiacichere e stile degli adulti. Lontane, le donne sono impegnatissime in pettegolezzi, incontri e futilità varie, da sole, a due o in gruppi più o mene solidali. Vacanze, dunque, come disimpegno, banalità, peccati veniali e valori morali dimenticati. In questo film guazzabuglio sarebbe vana impresa, a parte il bel paesaggio, cercare dell'altro: donne al limite della isteria romantico-sessuale; uomini a volte paghi dell'avventuretta o del quieto vivere. Un film tutto filamenti che si intrecciano, si annodano e si sciolgono superficialmente, complice il tambureggiante, fastidioso fuoco di artificio di battute e pensieri a firma di Oscar Wilde, Follain, Stendhal ed altri, messi in bocca a personaggi esagitati e sciocchi. Sul piano cinematografico, una ronda incessante, che ben presto assume connotati farseschi a volte anche smaccatamente spigolando fra i meccanismi alla Feydeau, ammiccando ai dialoghi di un Rohmer e permettendosi qualche modesta incursione nel fellinismo.