
Orig.: Colombia (2014) - Sogg. e scenegg.: Maria Gamboa, Adriana Arjona - Fotogr.(Panoramica/a colori): Diego Jiménez - Mus.: Marc Huri - Montagg.: Gustavo Vasco, Jacques Comets - Dur.: 86' - Produz.: Daniel Garcia, Maria Fernanda Barrientos.
Interpreti e ruoli
Carlos Hernandez (Mateo), Felipe Botero (padre David), Leidy Nino (Ana), Samuel Lazcano (Walter), Miriam "Pesca" Gutierrez (Made), Pablo Pedraza (Elkin), Paola Munoz (Irene), Karen Guevara (Sandra), Alexis Guerrero (Augusto), Yovanni Ayala . (Leonel)
Soggetto
In Colombia, in una zona lungo la valle del fiume Magdalena, il 16enne Mateo, insieme ad altri, raccoglie denaro frutto di estorsioni per conto dello zio Walter e porta parte del compenso ricevuto alla madre, che accetta per necessità. Per non esser espulso dalla scuola, Mateo accetta di frequentare un gruppo teatrale del posto guidato da padre David. Quando lo zio lo incarica di raccogliere informazioni su attività illecite messe in atto dai coetanei del teatro, Mateo all'inizio accetta. Dopo aver conosciuto e apprezzato meglio le dinamiche del gruppo, Mateo capisce che è il momento per sgannciarsi dalla sudditanza dello zio. Nel momento della resa dei conti,Walter minaccia Mateo e punta la pistola contro la mamma di lui. La capacità di rispondere con decisione a questi atteggiamenti violenti offre a Mateo la forza per ricacciare lo zio e restare con il gruppo teatrale.
Valutazione Pastorale
Nata nel 1973 a Bogotà, Maria Gamboa ha studiato produzione e regia cinematografiche alla Tisch School of the Arts dell'Università di New York, quindi storia e teoria del cinema alla Sorbonne e sceneggiatura alla scuola di cinema La Fémis di Parigi. Ha realizzato corti e medio tra StatiUniti e Francia e nel 2005 é tornata in Colombia e nel 2007 si è trasferita nella valle di Magdalena Medio, dove ha cominicao le ricerche per il copione di "Mateo". Lo sguardo su queste zone difficili del Paese sudamericano avviene, anche stavolta, dal "di dentro", senza mediazioni preconcette. Si parla di realtà sociali povere, sulla quali una criminalità priva di scrupoli incombe, facendo leva su violenze e paura. L'occhio della regista si concentra, fin dal titolo, sul protagonista, ossia su un giovane: a lui è affidato il compito di guidare il possibile riscatto per tutta la comunità. Il cambiamento è affidato anche al gruppo teatrale e a Padre David, guida e responsabile, personaggio che rimanda ad un vero sacerdote, molto noto in quella zona. Con stile calmo e tranquillo, quasi non volendo turbare i ritmi di un paesaggio di compatto equilibrio, il racconto segue i ritmi di una progressivo spostamento dal terreno del male verso la speranza del bene. Una maggiore dialettica drammaturgica avrebbe forse giovato e tuttavia il quadro sociale emerge nella sua evidente stratificazione e l'approccio tocca piccoli punti di verità per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigiliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni mirate come avvio ad una riflessione sulle realtà che propone, anche con il supporto di altri interventi e testimonianze.