
Sogg.: Anna Maria Tatò - Sce-negg.: Anna Maria Tatò, Francesco Tatò - Fotogr.: (Panoramica/b.n-a colo-ri) Giuseppe Rotunno - Mus.: Armando Trovaioli - Montagg.: Anna Maria Tatò - Dur.: 95' - Produz.: Mikado Film, Istituto Luce
Soggetto
In Portogallo, nelle pause e nel tempo libero del film (Viaggio allinizio del mondo) che sta girando con Manuel De Oliveira, Marcello Mastroianni si confessa davanti alla macchina da presa. Come in un flash-back, ripercorre tutta la propria vita: dallinfanzia ai rapporti con i genitori alla scoperta del cinema come spettacolo, dalle prime particine come com-parsa alla scelta dellattore come mestiere. E poi le letture, gli autori, il tea-tro, lItalia uscita dalla guerra mondiale, i colleghi, la feconda collaborazione con Federico Fellini, la fama di latin lover da cui non è riuscito a liberarsi. Fino alloggi, e al compleanno festeggiato sul set e con tutta la troupe a fargli gli auguri.
Valutazione Pastorale
Solo davanti alla cinepresa, Mastroianni parla a lun-go, molto a lungo e a ruota libera. Anna Maria Tatò, regista, si trova tra le mani un materiale lungo alcune ore, e ne cura due versioni, una di quattro ore e unaltra, questa, di 95. Presentato dopo la morte dellattore, il film assume la dimensione del testamento in prima persona, una sorta di diario di bordo appassionato e affettuoso in cui Mastroianni fa un bilancio della pro-pria vita e del proprio lavoro. Il film è piatto e poco vivace. Se è vero che non ci sono dubbi sullimportanza dellattore nel cinema italiano del dopo-guerra, questo documento poco aggiunge alla personalità dellartista. Forse è vero che la si può considerare lultima sua interpretazione, perchè i due piani delluomo e dellattore rimangono abilmente a distanza e, dal punto di vista pastorale, permane un senso di ambiguità che impone qualche riserva. Utilizzazione: più che in programmazione ordinaria, il film è da utilizzare in contesti mirati e motivati (cicli, rassegne, proposte di prodotti insoliti) per riflettere su un tema sempre attuale: qualè il confine tra realtà e finzione?