MIA MOGLIE E’ UN’ATTRICE

Valutazione
Accettabile, brillante
Tematica
Cinema nel cinema, Matrimonio - coppia, Tematiche religiose
Genere
Commedia
Regia
Yvan Attal
Durata
95'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Ma femme est une actrice
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Brad Mehldau . Montagg.: Jennifer Auge
Montaggio
Jennifer Auge

Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Yvan Attal - Fotogr.(Panoramica/a colori): Remy Chevrin - Mus.: Brad Mehldau . Montagg.: Jennifer Auge - Dur.: 95' - Produz.: Katharina, Renn production.

Interpreti e ruoli

Charlotte Gainsbourg (Charlotte), Yvan Attal (Yvan), Noemie Lvovsky (Nathalie), Terence Stamp (John), Laurent Bateau (Vincent), Ludivine Sagnier (Geraldine)

Soggetto

La moglie di Yvan, cronista sportivo, é una famosa attrice: la richiesta di autografi da parte degli ammiratori (sopratutto uomini) é un rito al quale é quasi rassegnato. Un giorno però in un bar un conoscente gli fa qualche maliziosa domanda sulla finzione o meno di storie sentimentali e rapporti amorosi che le attrice devono 'interpretare' per copione. Da quel momento Yvan cade in preda alla gelosia. Pochi giorni dopo che Charlotte è partita per Londra per iniziare le riprese di un nuovo film, Yvan la raggiunge, pieno di sospetti. Per un equivoco (che però lui non può afferrare) nel momento in cui arriva, tutti (tecnici e attori) sono nudi sul set. In albergo Yvan assale Charlotte con furibonde scenate. Alla fine decide di lasciarla. Torna a Parigi, invita a cena una della redazione ma ben presto la gelosia lo porta di nuovo a Londra, dove Charlotte lo informa di avere una storia con John, il protagonista del film. Di nuovo a Parigi, Yvan quasi non volendo comincia ad uscire con un'amica e una sera é Charlotte, da poco rientrata nella capitale, a sorprenderli mentre si baciano. Preso da sensi di colpa, ora Yvan avvicina Charlotte e le dice di non poterla lasciare. I due tornano a vivere la vita di sempre, mentre nasce il figlio della sorella di Yvan.

Valutazione Pastorale

Yvan Attal e Charlotte Gainsbourg sono marito e moglie anche nella vita. Qualcosa di autobiografico attraversa dunque questo copione, che ha il tono di una commedia psicologica di costume. Sul filone centrale di un argomento forse non nuovo ma comunque sempre interessante (fino a dove arriva l'autenticità dell'attore quando dà vita alla finzione? il "privato" della persona deve scomparire di fronte alle esigenze Del personaggio?) si innestano molte altre notazioni sulla famiglia e sul matrimonio (alla coppia principale si contrappone quella della sorella di Yvan), sulla borghesia ebraica nella Francia contemporanea, sulla notorietà. Con mano lieve ed ironica, evitando cadute di gusto e tenendo sotto controllo gli effetti da pochade di equivoci, gelosie, ripicche, il copione dipana una situazione per più versi anche verosimile, miscelando bene recitazione, finzione, cronaca. Il percorso del racconto consente di arrivare ad un finale recupero della situazione non artificioso né di comodo ma essenzialmente sincero. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante. UTILIZZAZIONE: ben recitato, il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre nell'ambito dei temi sopra ricordati (cinema nel cinema, ma anche famiglia). Qualche attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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