MIRAL

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Guerra, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Julian Schnabel
Durata
112'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Francia, India, Israele, Italia
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Juliette Welfling

Orig.: Israele/Francia/Italia/India (2010) - Sogg. e scenegg.: Rula Jebreal dal proprio romanzo "La strada dei fiori di Miral" - Fotogr.(Scope/a colori): Eric Gautier - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Juliette Welfling - Dur.: 112' - Produz.: Jon Kilik.

Interpreti e ruoli

Hiam Abbass (Hind Husseini), Freida Pinto (Miral), Yasmine Al Massri (Nadia), Ruba Blal (Fatima), Alexander Siddig (Jamal), Omar Metwally (Hani), Willem Dafoe (Eddie), Vanessa Redgrave (Bertha Spafford), Stella Schnabel (Lisa), Naiwa Mubarki (Nawal), Lana Zreik (Sara), Doraid Liddawi . (Samir)

Soggetto

A Gerusalemme, nel 1978, alla morte della madre, Miral, 7 anni, entra nell'istituto Al-Tifl Al, fondato trenta anni prima per accogliere bambini orfani dopo la guerra, e ora per dare un'istruzione e una speranza alle ragazze vittime del conflitto israelo-palestinese. A 17 anni, all'apice della resistenza dell'Intifada, Miral riceve il compito di lavorare come insegnante in un campo profughi. Si innamora di Hani, fervente attivista politico, e cade nel pieno di un lacerante conflitto interiore, specchio della situazione del suo Paese. I funerali di Mama Hindi diventano l'occasione per riaffermare il principio che l'istruzione é l'unica strada per la pace.

Valutazione Pastorale

All'origine c'è il libro "La strada dei fiori di Miral", scritto da Rura Jebreal. Miral e Rura sono la stessa persona, quella giornalista che Miral si appresta a diventare nel finale del film, ed é oggi, attiva soprattutto in Italia. Schnabel regista estroso e imprevedibile, dice di "aver girato a Gerusalemme e di essere stato testimone della lotta tra l'umanità e l'ideologia. E' di questo che parla il film". Non si può non essere d'accordo, e la forte interpretazione di Hiam Abbass nel ruolo di Hind regala convinzione, volontà e grande intelligenza al principio di dare spazio all'istruzione come momento fondante della crescita della persona. Nel contorno, per quanti sforzi faccia, il copione non riesca ad evitare la tendenza ad un generico pacifismo più di sostanza che di contenuto. Per cui il film alla fine risulta, dal punto di vista pastorale, complesso, certo problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e, più opportunamente, in occasioni mirate, come avvio alla riflessione sui molti temi, politici e culturali, che affronta.

Le altre valutazioni

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