Basato sull'omonima opera teatrale di Emma Dante
Interpreti e ruoli
Simone Zambelli (Arturo), Simona Malato (Betta), Tiziana Cuticchio (Nuccia), Milena Catalano (Anna), Fabrizio Ferracane (Polifemo), Sandro Maria Campagna (Uomo Montone), Marika Pugliatti (Daniela), Georgia Lorusso (Lucia), Rosaria Pandolfo (Rosaria)
Soggetto
Costa siciliana oggi, una prostituta che ha appena dato alla luce un bambino, Arturo, viene percossa fino alla morte. Il piccolo viene accudito e cresciuto dalle amiche della madre, anche loro prostitute, all’interno di una comunità-accampamento dove regna sì il degrado e il disordine, ma anche una certa tenerezza. Arturo, che nel tempo manifesta anche una disabilità mentale, cresce comunque nell’affetto sotto gli occhi premurosi di Nuzza, Bettina ed Anna. Quando le pressioni e le crudeltà del loro sfruttatore si fanno più insistenti, le donne si interrogano su come portar via Arturo da quel luogo malato…
Valutazione Pastorale
La regista palermitana Emma Dante dopo essersi imposta in maniera riconoscibile sulla scena teatrale, da ormai un decennio ha avviato anche fruttuose incursioni nel cinema. Nel 2013, infatti, partecipava in Concorso alla 70a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia con “Via Castellana Bandiera”, conflitto sociale al femminile con Elena Cotta (Coppa Volpi miglior attrice) e Alba Rohrwacher; nel 2020 di nuovo in Concorso a Venezia con “Le sorelle Macaluso”, struggente cronaca familiare al femminile, diario di un gruppo di sorelle piegate dalla tragedia e disperse dalla vita. Protagoniste Donatella Finocchiaro e Simona Malato. A distanza di tre anni, la drammaturga partecipa alla 18a Festa del Cinema di Roma con il suo nuovo film, “Misericordia”, ancora una trasposizione da un suo testo teatrale. Protagonisti Simone Zambelli, Simona Malato, Tiziana Cuticchio, Milena Catalano e Fabrizio Ferracane. Sarà nei cinema dal 16 novembre con Teodora Film. La storia. Costa siciliana oggi, una prostituta che ha appena dato alla luce un bambino, Arturo, viene percossa fino alla morte. Il piccolo viene accudito e cresciuto dalle amiche della madre, anche loro prostitute, all’interno di una comunità-accampamento dove regna sì il degrado e il disordine, ma anche una certa tenerezza. Arturo, che nel tempo manifesta anche una disabilità mentale, cresce comunque nell’affetto sotto gli occhi premurosi di Nuzza, Bettina ed Anna. Quando le pressioni e le crudeltà del loro sfruttatore si fanno più insistenti, le donne si interrogano su come portar via Arturo da quel luogo malato… Emma Dante colpisce duro, tratteggiando un racconto amaro, amarissimo, dove le donne sono sfruttate, violate, oggetto di desiderio e possesso, mentre gli uomini sono quasi tutti feroci predatori, volti miseri e grigi. Lì, in mezzo a quello scenario disgraziato, da fine del mondo, un bambino porta tracce di innocenza e candore. L’orfano Arturo si muove nella baraccopoli con sguardo giocoso e sognante. E nonostante le sue membra crescano rapidamente, l’animo di Arturo rimane bambino, complice la disabilità. Arturo sembra così un “fanciullino musico”, richiamando Pascoli, portatore di lampi di speranza là dove non sembra esserci più nulla, in una terra abitata da corruzione e rassegnazione. La regista compone un affresco umano tragico, disperante, dove l’unica nota luminosa è affidata al legame materno-protettivo che queste tre prostitute – Nuzza, Bettina e Anna – dimostrano verso Arturo, quel figlio lasciato in dote da una di loro spezzata dalla strada, da uomini avidi. “Misericordia” è un film che accosta (neo)realismo e denuncia, con inserti qua e là di poesia livida. L’opera possiede di certo carattere, stile e spessore, anche se la regia della Dante risulta meno compatta e a fuoco rispetto ai titoli precedenti. Ottime le interpretazioni, soprattutto di Zambelli e Malato. Film complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. Adatto ad un pubblico adulto.