
Orig.: Grecia (2013) - Sogg. e scenegg.: Alexandros Avranas, Kostas Peroulis - Fotogr.(Panoramica/a colori): Olympia Mytilinaiou - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Nikos Helidonides - Dur.: 99' - Produz.: Vasilis Chrysanthopoulos, Alexandros Avranas.
Interpreti e ruoli
Themis Panou (il padre), Reni Pittaki (la madre), Eleni Roussinou (Eleni), Sissi Toumasi (Myrto), Kalliopi Zontanou (Alkmini), Kostantinos Athanasiades (Filippos), Chloe Bolota (Angeliki), Maria Skoula (signora dei Servizi Sociali), Kostas Antalopulos (signore dei Servizi Sociali), Vaso Tatropoulou . (preside)
Soggetto
In Grecia, oggi. Nel giorno in cui compie undici anni, Angeliki all'improvviso si gette dal balcone di casa e muore. Alla polizia i genitori della ragazzina dicono che si è trattato di un incidente. Solo qualche tempo dopo, alcune involontarie frasi del fratellino di Angeliki inducono ad occuparsi di nuovo dl caso. A casa arrivano allora alcuni ispettori dei servizi sociali. Cercano di capire quali parentele legano i vari componenti della fmiglia. Ottengono risposte vaghe ma si accontentano. Ora la porta di casa viene chiusa in modo deciso. Nessuno sarà più fatto entrare.
Valutazione Pastorale
Giovane regista, Avranas si ispira palesemente alla scuola di Michael Haneke. Il cinema della crudeltà ha però regole più che mai precise in quanto a scrittura e motivazioni. E chiede all'autore di far capire cosa succede e perché succede. Tutto queto qui si ritrova solo in parte. Di fatto l'accumulo di nefandezze in quell'inferno familiare non trova mai uno sbocco narrativo di sufficiente respiro. Avranas vuole essere freddo, neutro, vuole prendere le distanze da quello che racconta. A forza di tenersi lontano però cade nell'eccesso opposto di disegnare persone in preda ad una totale mancanza di dignità e prigioniere di una disumana oppressione. Incesti, prostituzione, violenze sono elementi rispetto ai quali è forse troppo facili dichiararsi estranei. Avranas lascia l'impressione di affidarsi ad un 'divertimento' cinefilo forse encomiabile come esperimento ma carico di difetti, primo tra i quali la capacità di togliere qualunque intenzionedi partecipare ai fatti narrati. Se poi si vuole passare ai paragoni e dire che (come è stato detto alla Mostra di Venezia) che si tratta di una sofferta metafora della difficile situazione economica in cui versa la Grecia, tutto diventa ancora più supponente e velleitario. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e certamente scabroso.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in occasioni mirate dove sia possibile affrontare riflessioni sugli aspetti più delicati e eccessivi della storia. Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.