Orig.: Argentina (1996), Sogg.: tratto dal romanzo "A subway called Moebius" di A. J. Deutsh - Scenegg: Gustavo Mosquera R., Arturo Onativa, Natalia Urruty, Gabriel Lifschitz, Pedro Cristiani, Maria Angeles Mira - Fotogr.(Normale/a colori): Abel Penalba - Mus.: Mariano Nunez West - Montagg.: Paolo Giorgelli, Alejandro Brodersohn - Dur.: 89' - Produz.: Universidad del Cine, Buenos Aires.
Interpreti e ruoli
Guillermo Angelelli (Daniel Pritt), Anabella Levy (Abril), Roberto Carnaghi (Marcos Blasi), Jorge Petraglia (Hugo Mistein), Miguel Angel Paludi (Aguirre), Fernando Llosa (Nazar), Martin Adjemian (Canotti), Daniel Di Biase, Jean Pierre Reguerraz, Nora Zinsky, Osvaldo Santoro, Martin Pavlovsky, Jorge Nova, Javier Garcia, Felipe Mendez.
Soggetto
Daniel Pritt, topografo, viene convocato dai responsabili della metropolitana di Buenos Aires per risolvere un problema inusuale: un treno con circa trenta persone é scomparso in pieno giorno e non può essere visto sul circuito televisivo interno alla metro stessa. Daniel ritiene opportuno consultare il prof Hugo Mistein, suo vecchio insegnante e autore del sistema della sotterranea attualmente in vigore, ma anche lui è sparito. Con l'aiuto della giovane Abril, Daniel riesce ad entrare nell'appartamento del professore e a trovare i piani del sistema. Studiando attentamente gli appunti, Daniel arriva alla conclusione che il treno scomparso, pur rimasto all'interno del circuito, sta viaggiando in un'altra dimensione di spazio e di tempo. Daniel allora cerca di spiegare questa situazione alle autorità ma nessuno tranne il direttore generale crede possibile una teoria del genere. Tuttavia il topografo, lasciato solo, riesce a calcolare il momento in cui il treno passa sul binario e a salirci sopra. A condurre il treno c'è il prof. Hugo, che spiega a Daniel le difficoltà di far accettare ciò che non si vuol vedere che sparisce. Il direttore generale trova il diario tenuto da Hugo. Poi arriva la notizia che è sparita qualche altra cosa. Il direttore rivolge uno sguardo stupito verso la m.d.p.
Valutazione Pastorale
Sotto forma di metafora, la storia torna a prendere in esame i terribili anni dei 'desaparecidos', un periodo che pesa tantissimo sulla storia recente argentina e si sta dimostrando oltremodo difficile da cancellare. C'è un tipo di vita, di atteggiamento, di modo di comportarsi nei confronti della società e della cultura legato a quegli anni che ancora si muove in larghi strati dell'opinione pubblica con pericoli per le nuove generazioni. Così il film, attraverso una vicenda emblematica nei simboli ed emotivamente coinvolgente, fa una precisa opera di denuncia, riuscendo allo stesso tempo ad essere esemplare per tutti quei luoghi in cui si verificano situazioni analoghe. Sottolineando come curiosità il fatto che produttore dell'operazione é l'università del cine di Buenos Aires, il film, dal punto di vista pastorale, é da considerare di notevole spessore, attento a considerare aspetti civili e interiori dell'uomo in contesti di grande difficoltà; da valutare quindi come raccomandabile, problematico e da destinare a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si rivolge ad occasioni mirate (cineforum, scuole, università) per parlare di rapporti tra potere, società, libertà.