MONTECRISTO

Valutazione
Accettabile, semplice**
Tematica
Avventura, Letteratura
Genere
Avventuroso
Regia
Kevin Reynolds
Durata
132'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Count of Monte Cristo
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jay Wolpert tratto dal romanzo di Alexandre Dumas
Musiche
Edward Shearmur
Montaggio
Stephen Semel, Chris Womack

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: tratto dal romanzo di Alexandre Dumas - Scenegg.: Jay Wolpert - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andrew Dunn - Mus.: Edward Shearmur - Montagg.: Stephen Semel, Chris Womack - Dur.: 132' - Produz.: Roger Birnbaum, Gary Barber, Jonathan Glickman.

Interpreti e ruoli

Jim Caviezel (Edmond Dantès), Guy Pearce (Fernand), Richard Harris (abate Faria), Dagmara Dominczyk (Mercedes), James Frain (Villefort), JB Blanc (Luigi), Alex Norton (Napoleone), Karl 0'Neill (Marchand), Robert Price . (Pascal)

Soggetto

Nel 1814 Edmond Dantes, marinaio giovane e ingenuo, viene accusato di tradimento e ingiustamente condannato. In cella ha come compagno l'anziano abate Faria che da tempo ha cominciato a scavare un tunnel per evadere. Faria gli insegna a tirare di scherma e a conoscere l'economia. Ora Dantes capisce che c'è stata una congiura contro di lui, ordita da quello che credeva il suo amico Fernand. Quando Faria muore, Dantes si sostituisce a lui ed evade, salva la vita ad un contrabbandiere, apprende che a Marsiglia Mercedes, la sua fidanzata, ha sposato Fernand; allora va all'isola di Montecristo, trova il tesoro indicato dal malvivente, diventa ricco e torna a Parigi come Conte di Montecristo. Diventato amico di Alberto, figlio di Fernand, organizza una grande festa, nel corso della quale Mercedes lo riconosce ma lui nega. Il piano prevede di far capitolare prima il complice Wilford, e poi infine smascherare il bieco Fernand. Montecristo ora si è scoperto, e Mercedes gli rivela che Alberto è in realtà figlio suo. Fernand e Dantes si ritrovano a duello. Fernand spara, Mercedes è ferita, Dantes insegue Fernand e gli spara. Tre mesi dopo, Dantes, Mercedes e Alberto sono insieme alla vecchia prigione di Dantes. Lui dice: "Ora andiamo a casa".

Valutazione Pastorale

Dal celebre romanzo di Alexandre Dumas arriva una nuova versione cinematografica, che risulta azzeccata proprio nell' essere sostanzialmente fedele al romanzo (qualche cambiamento qua e là) e nel non far sentire il peso di personaggi ben conosciuti e ormai quasi proverbiali. Sfruttando una buona verve visiva e dinamica, la regia di Reynolds riesce a tenersi stretta alla sostanza soprattutto avventurosa del testo, facendo scaturire dal succedersi delle azioni anche quelle riflessioni inevitabili sui grandi sentimenti dell'amore, del tradimento, della vendetta, della giustizia che trionfa. Resta intatta così la vivacità di un tipico romanzo ottocentesco, che non è deteriore o d'appendice ma fotografa una realtà e la trasfigura nell'invenzione, su uno scenario storico più ampio. Racconto di cappa e spada, se si vuole, ma ben ambientato, ben recitato e piacevole da vedere. Un cinema di intrattenimento di bella profesionalità, e che può contare su un testo impeccabile. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e nell'insieme semplice. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare come spettacolo attraente e coinvolgente per un vasto pubblico.

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