Interpreti e ruoli
Halle Berry (Jocinda Fowler), Patrick Wilson (Brian Harper), John Bradley (K.C. Houseman), Charlie Plummer (Sonny Harper), Michael Pena . (Tom Lopez), Kelly Yu (Michelle), Carolina Bartczak (Brenda Lopez)
Soggetto
Stati Uniti oggi, una serie di calamità iniziano a verificarsi sulla Terra. Grazie all’intuizione di un nerd appassionato di astrofisica, K.C. Houseman, la Nasa scopre che c’è un problema: la Luna sta perdendo la sua orbita ed è in rotta di collisione con il nostro pianeta. Due astronauti di lungo corso, Jocinda Fowler e Brian Harper, accettano per una missione disperata: tornare sulla Luna per rimetterla in asse…
Valutazione Pastorale
Un regista da cinema spettacolare, abile nel coniugare fantascienza e scenari catastrofici. È Roland Emmerich, tedesco classe 1955, che è divenuto di fatto statunitense d’adozione, di casa a Hollywood. Suoi sono film diventati cult del genere come “Stargate” (1994), “Independence Day” (1996) e “The Day After Tomorrow” (2004). E il suo ultimo titolo, “Moonfall”, nelle sale italiane dal 17 marzo, è perfettamente in linea con la sua filmografia. La storia. Stati Uniti oggi, una serie di calamità iniziano a verificarsi sulla Terra. Grazie all’intuizione di un nerd appassionato di astrofisica, K.C. Houseman (John Bradley), la Nasa scopre che c’è un problema: la Luna sta perdendo la sua orbita ed è in rotta di collisione con il nostro pianeta. Panico, smarrimenti, lampi di anarchia assalgono la Terra, mentre due astronauti di lungo corso, Jocinda Fowler (Halle Barry) e Brian Harper (Patrick Wilson), accettano per una missione disperata: tornare sulla Luna per rimetterla in asse… Nell’accostarsi al film è importante ricordare lo stile narrativo del regista Emmerich e il genere di appartenenza. Detto questo, “Moonfall” è un film che si muove su un copione ad alta adrenalina, composto da scene sconvolgenti e suggestive, il racconto del nostro pianeta al crocevia dell’implosione e al contempo un nuovo, avvincente, sguardo ravvicinato sulla Luna. Il regista ha voluto recuperare il fascino della missione dell’Apollo 11 del 1969, il primo allunaggio, inserendo inoltre quelle teorie sul suo lato oscuro. “C’è chi crede – afferma Emmerich – che la Luna non sia un oggetto naturale”. E la sceneggiatura, firmata dallo stesso regista insieme a Harald Kloser e Spenser Cohen, percorre proprio questo sentiero. Aspetto che entra poi nella partita del racconto è il rapporto padre-figlio, quello tra l’astronauta reietto Brain Harper, caduto in disgrazia dopo un incidente nello Spazio, e suo figlio diciottenne Sonny (Charlie Plummer), che vive un momento di accesa ribellione, un bisognoso in verità di ritrovare il contatto paterno, il dialogo interrotto. Nel complesso “Moonfall” oscilla tra spettacolarizzazioni riuscite e sequenze stiracchiate, che incespicano a volte tra la cartolina patinata e inserti ironici spesso stonati. Bene comunque gli attori, in testa Halle Berry e Patrick Wilson, come pure John Bradley, star di “Game of Thrones” in cerca di nuova vita sullo schermo, senza dimenticare l’affascinante incursione di un inappuntabile Donald Sutherland. “Moonfall” è un film di genere, spettacolare, interessante e un po’ fracassone, che dal punto di vista pastorale è consigliabile, problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria.