MORTI DI SALUTE

Valutazione
Inaccettabile, Grossolano
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Alan Parker
Durata
119'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE ROAD TO WELLVILLE
Distribuzione
Cecchi Gori Group
Soggetto e Sceneggiatura
Alan Parker basato sulla novella di T. Corraghessan Boyle
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
Gerry Hambling

Sogg.: basato sulla novella di T. Corraghessan Boyle - Scenegg.: Alan Parker - Fotogr.: (panoramica/a colori) Peter Biziou - Mus.: Rachel Portman - Montagg.: Gerry Hambling - Dur.: 119' - Produz.: Alan Parker, Armyan Bernstein, Robert F. Colesberry

Interpreti e ruoli

Anthony Hopkins (John Harvey Kellogg), Bridget Fonda (Eleonor Lightbody), Matthew Broderick (Will Lightbody), John Cusak (Charles Ossining), Dana Carvey (George Kellogg), Michael Lerner (Goodloe Bender), Lara Flynn Boyle (Ida Muntz), Norbert Weisser (Spitzvogel), Colm Meaney, Jemila Ericson, John Neville, Traci Lind

Soggetto

nel 1907 arrivano nella clinica della salute "The san" a Battle Creek i giovani coniugi Will e Eleonor Lightbody. La lussuosa clinica è diretta dal dottor John Harvey Kellogg inventore dei "corn flakes" ora diventato un maniaco ed ossessivo salutista per gente ricca che adora il cibo e gli eccessi sessuali. Kellogg obbliga i suoi pazienti ad una severissima dieta vegetale, a corse e ginnastica nel parco, a clisteri a tutto spiano ed all'astinenza sessuale. Circola nei paraggi Goodloe Bender, un losco trafficante a cui si è rivolto Charles Ossining, un ingenuo giovane, che ha del denaro da investire in un'attività redditizia. La coppia Lightbody ha problemi alimentari e sessuali (lui soffre di stomaco, lei si sente trascurata): separati su due piani diversi della clinica, Will trova nella giovane e bella infermiera un'implacabile somministratrice di clisteri, e nella pallida Ida Muntz, condannata dalla clorosi, un'amante appassionata e discreta, mentre la moglie Eleonor, dopo aver dato testimonianze varie di femminismo e di difesa degli animali, si affida alle manipolazioni particolari del medico tedesco Spitzvogel. Frattanto Charles scopre che il socio Bender anziché acquistare la fabbrica gli ha dilapidato il capitale dato dalla ricca zia Amelia, che di lì a poco giunge alla clinica. Associa allora all'impresa George Kellogg il figlio adottivo, ma demente, del dottore per fregiarsi del suo cognome, ed un ex guardiano della clinica, ma costui è incapace di produrre fiocchi d'avena decenti, e quindi è costretto a saccheggiare i magazzini della concorrenza. Will, dopo che Ida è morta, e dopo aver esperimentato una cintura autoerotizzante tedesca, sorprende la moglie che si fa curare da Spitzvogel e le fa una scenata. Mentre Charles viene denunciato da Kellogg e arrestato, i Lightbody fanno la pace, così come Kellogg padre si riconcilia con George morente dopo che questi gli ha bruciato la clinica. Trascorsi molti anni John Harvey Kellogg muore nell'esibirsi in un tuffo spettacolare mentre Charles fa fortuna con una bevanda a base di coca ed acqua.

Valutazione Pastorale

la scenografia sontuosa, l'ambientazione a tratti veramente suggestiva, lo sfarzo dei costumi ed alcune sequenze indovinate non possono nascondere la sostanziale volgarità e grossolanità che permea questo film. Anthony Hopkins, con protesi dentaria e moti esageratamente isterici, sembra farsi trascinare dalla parte più che dominarla come suo solito. Nel film si evidenzia la critica, a tratti feroce, ma non ingiustificata, alla salute ed al naturismo intesi come business, con tutto il corredo di manie concomitanti: l'isterismo clisterico, le diete vegetariane, bagni e macchine per la salute del corpo che ricordano esperimenti su cavie da laboratorio: purtroppo tutto deborda sempre o nel grossolano o nell'erotico. A lato, la satira dell'imprenditoria rampante della novella America, nata quasi sempre dalle truffaldine attitudini dei figli della giovane nazione. Il discorso più interessante e meglio riuscito è quello del rapporto di George fanciullo col maniacale padre adottivo, e le sue ribellioni, tragicomiche ma suggestive, ben potrebbero far meditare sul ruolo del genitore, se questo non fosse però frastornato da temi che si intrecciano con ritmo frenetico, diluendo il tutto in un coacervo di grossolanità. La sceneggiatura, i costumi e la musica vanno comunque segnalati per ricchezza ed accuratezza.

Le altre valutazioni

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