MUSICA PER VECCHI ANIMALI

Valutazione
Inconsistente, Grossolano
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Stefano Benni
Durata
106'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
MUSICA PER VECCHI ANIMALI
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Stefano Benni, Umberto Angelucci liberamente ispirato al romanzo "Comici spaventati Guerrieri" di Stefano Benni
Musiche
Arturo Annecchino
Montaggio
Ugo De Rossi

Sogg.: liberamente ispirato al romanzo "Comici spaventati Guerrieri" di Stefano Benni - Scenegg.: Stefano Benni, Umberto Angelucci - Fotogr.: (panoramica/a colori) Pasqualino De Santis - Mus.: Arturo Annecchino - Montagg.: Ugo De Rossi - Dur.: 106' - Produz.: Unione Cinematografica

Interpreti e ruoli

Dario Fo (Lucio Lucertola), Paolo Rossi (Lee il Tigrotto), Viola Simoncini (Lupetta), Francesco Guccini, Maddalena De Panfilis, Felice Andreasi, Eros Pagni, Isaac George, Novello Novelli

Soggetto

un anziano con l'hobby della pesca ha la costanza di risvegliare ogni mattina il vecchio professore in pensione Lucio Lucertola, con grandi schiamazzi sotto il condominio, per invitarlo a pescare, recando così disturbo a tutti i coin-quilini. Di questi, i più bizzarri e insofferenti del solito tran tran condominiale e dei pro-pri impegni di scuola e di lavoro sono il giovane meccanico "Lee il tigrotto" e Lupetta, una pestifera bambina dal linguaggio sboccato, i quali, un giorno di fine agosto si uniscono al vecchio professore per attraversare la città, diretti all'ospedale, dove Lee deve consegnare un misterioso regalo alla fidanzata. Lupetta fa da guida durante la prima parte della traversata, e i tre incappano in continui posti di blocco, a causa di non si sa quale emergenza. A lei subentra nella guida, sull'imbrunire, il giovane Lee, per l'intera notte. Infine farà da guida il vecchio professore, attraverso un quartiere ormai in degrado, dove è nato, e dove rischia di smarrirsi, stentando a localizzare la casa natia, la scuola, i luoghi familiari della sua infanzia. Giunti finalmente all'ospedale, Lee consegna il misterioso regalo alla sua ragazza; l'anziano professore muore sognando i luoghi e le cose del suo passato, e la terribile bimbetta vedrà ridotta a un nulla la sua piccola avventura di ribelle.

Valutazione Pastorale

ridotto a nulla è sopra tutto il film, in cui Dario Fo, nei panni dello scempiato professor Lucio Lucertola, fa veramente la figura del "vecchio animale" vagabondo senza perché, e in particolare senza "musica", perché semmai ogni sua iniziativa e comportamento sono più che altro "stonature" da rimbambito irresponsabile. Tentare di trovare un senso al "non senso" del film è impresa disperata: abbozzo maldestro di satira di costume? parodia grossolana delle istituzioni? (esercito, scuola, piani regolatori) elogio del disimpegno? puro accostamento di immagini volutamente prive di concatenamento logico? presa in giro di un modo insensato di far cinema? o puro e semplice non senso per il non senso?. Spiace singolarmente l'utilizzo della graziosa Viola Simoncini, acerba adolescente, in qualità di animaletto beffardo e salace.

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