NEBBIA IN AGOSTO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Adolescenza, Eutanasia, Famiglia - genitori figli, Male, Potere, Razzismo, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Kai Wessel
Durata
126'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
Nebel im august
Distribuzione
Good Films
Soggetto e Sceneggiatura
Holger Karsten Schmidt basato sull'opera omonima di Robert Domes
Musiche
Martin Todsharow
Montaggio
Tina Freitag

Orig.: Germania (2016) - Sogg.: basato sull'opera omonima di Robert Domes - Scenegg.: Holger Karsten Schmidt - Fotogr.(Scope/a colori): - Mus.: Martin Todsharow - Montagg.: Tina Freitag - Dur.: 126' - Produz.: Ulrich Limmer.

Interpreti e ruoli

Ivo Pietzcker (Ernst Lossa), Sebastian Koch (dott. Walter Viethausen), Thomas Schubert (Paul Hechtle), Fritzi Haberlandt (suor Sophia), Henriette Confurius (Edith Kiefer), Branko Samarovski (Max Witt), David Bennent (Oja), Juke Hermann (Nandl), Niklas Post (Josef), Karl Markovics (Christian Lossa)

Soggetto

Germania, inizio degli anni '40. Ernst Lossa, orfano di madre, giudicato bambino irrequieto e pericoloso, viene confinato in una unità psichiatrica. Qui, mentre svolge compiti di pulizia e di aiuto agli altri pazienti, si accorge che alcuni di loro in realtà non sono malati ma vengono accompagnati verso la morte in modo nascosto. Decide quindi di opporsi a questa situazione e cerca complicità in Nandl, sua coetanea...

Valutazione Pastorale

Al centro c'è la vicenda realmente accaduta di Ernst Lossa, un tredicenne che all'interno dell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren cercò in tutti i modi di opporsi alla pratica disumana della eliminazione dei bambini con qualche malattia, ma, scoperto, finì a sua volta eliminato nel silenzio. Pensiamo di averne viste e conosciute tante (con sfumature diverse) ma ogni volta che siamo di fronte ad un film sul periodo della Shoah siamo costretti ad aggiornare la tragica e tristissima sequenza dei casi di violenze e di orrori perpetrati contro uomini, donne e bambini nel cupo periodo del nazismo. Ecco ora i bambini e, di più, visti come parte della aberrante pratica di eutanasia che colpì dal 1939 al 1944 oltre 200mila persone. Si tratta di un capitolo della storia tedesca che il dopoguerra ha provato(e per molto tempo è riuscito) a cancellare. La vicenda è raccontata con chiarezza, semplicità, esattezza di ricostruzione e di ambienti. Siamo di fronte a quelle situazioni che lasciano senza parole per la 'normalità' con cui sono state gestite. Non resta che ricordare, rendere omaggio alle vittime, inchinarsi al loro sacrificio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e da approfondire in opportuni dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, (anche per la giornata della memoria il 27 gennaio) e, in altre occasioni, come contributo alla ricostruzione di un periodo storico tragico ed efferato.

Le altre valutazioni

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