NELLA SOCIETÁ DEGLI UOMINI

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Neil Labute
Durata
93'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
IN THE COMPANY OF MEN
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Neil Labute
Musiche
Ken Wil
Montaggio
Joel Plotch

Sogg. e Scenegg.: Neil Labute - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Tony Hettinger - Mus.: Ken Wil-liams, Karel Roessingh - Montagg.: Joel Plotch - Dur.: 93' - Produz.: Mark Archer, Stephen Pevner

Interpreti e ruoli

Aron Eckhart (Chad), Stacy Edwards (Christine), Matt Malloy (Howard), Michael Martin (collega 1), Mark Rector (John), Emily Cline (Suzanne), Chris Hayes (collega 2), Jason Dixie . (apprendista)

Soggetto

Chad e Howard, due giovani funzionari di una grossa società, ven-gono inviati a svolgere un lavoro in una succursale della ditta. Hanno sei set-timane di tempo per completare i compiti assegnati. Entrambi vivono un momento delicato sia sul lavoro che nella vita privata, dove sono stati abban-donati dalle fidanzate. Decidono allora di prendersi una rivincita e fanno un piano d’azione: individuare una ragazza un po’ sprovveduta e vulnerabile da corteggiare e sedurre a poco a poco da parte di tutti e due, e poi da lasciare il giorno prima della partenza. Dopo qualche tempo, all’interno della succursa-le, Chad mette gli occhi su Christine, una segretaria che svolge in maniera molto risevata il proprio lavoro. La invita a pranzo e, a tavola capisce che è sorda e si esprime a fatica. La circostanza, invece di farlo desistere, aumenta la voglia di portare avanti lo scherzo. Howard, un po’ riluttante, segue l’ami-co, per non mancare alla promessa fatta. Assolutamente freddo, Chad segue l’obiettivo prefisso, ha un rapporto con la ragazza, e, quando arriva il momento della partenza, le dice che deve lasciarla. Howard invece prova affetto per Christine, non vuole che finisca così, cerca di raggiungerla per spiegarle tutto e stare con lei. Ma la ragazza nn capisce, o non vuole capire. E Howard finisce più triste e angosciato dell’inizio.

Valutazione Pastorale

un ritratto freddo, e quasi geometrico, di una fascia della società americana, dove dominano ambizione, disprezzo e indifferenza. Esemplare è il tono del racconto, descritto con immagini asettiche e semplici, quasi povere, adatte a delineare un realismo privo di compiacimenti. I due protagonisti vengono messi a nudo nel loro cinismo, che viene scalfito alla fine in Howard da un inopinato rimorso che quasi lo sorprende e lo trova impreparato. Dal punto di vista pastorale, pur proponendo alcune ambiguità nel gioco crudele con la ragazza, il film si segnala proprio per l’asciuttezza con cui disegna caratteri difficili, e ne presenta con chiarezza i lati peggiori: in modo diretto, immediato, facendone risaltare la negatività. Utilizzazione: il film è realizzato con mezzi modesti ed è all’esatto opposto dei grandi kolossal americani. Proponendosi come una storia piccola ma per più aspetti interessante, si presta ad essere utilizzato in occasioni mirate, per riflettere su modi e comportamenti in uso in tanti ambienti americani di lavo-ro (con i riflessi che tali comportamenti hanno poi in Europa).

Le altre valutazioni

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