NESSUNO MI CREDE

Valutazione
Inconsistente, banalità
Tematica
Donna, Giallo - Triller, Letteratura
Genere
Farsesco
Regia
Anna Carlucci
Durata
100'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
NESSUNO MI CREDE
Distribuzione
Artisti Associati International
Soggetto e Sceneggiatura
Anna Carlucci, Fabio Toncelli Anna Carlucci
Musiche
Luigi Ceccarelli
Montaggio
Antonio Siciliano

Sogg.: Anna Carlucci - Scenegg.: Anna Carlucci, Fabio Toncelli - Fotogr. (panoramica/a colori): Marco Onorato - Mus.: Luigi Ceccarelli - Montagg.: Antonio Siciliano - Dur.: 100' - Produz.: M.D.L., Surf Film, Reteitalia.

Interpreti e ruoli

Isabella Ferrari (Susi), Stefano Davanzati (Fabrizio), Giannina Facio (Mai), Sergio Solli, Rodolfo Laganà, Monica Guazzini, Maurizio De Razza, Nathaly Caldonazzo, Maurizio Cardillo, Gino Clemente, Mariangela Colonna, Claudio Parise

Soggetto

Un'aspirante scrittrice, la giovane Susi, vive sola con un grosso cane, annoiandosi giorno dopo giorno in stentate stesure di romanzetti rosa o leggendo avidamente libri gialli, per ingannare in qualche modo insoddisfazione e solitudine. Una giovane modella spagnola, Mai, che si adatta a interpretare spot pubblicitari avvilenti pur di farsi strada nel mondo del cinema, tanto da ridargli voglia di vivere e di fare suggerendole di scrivere una storia di spionaggio. Se non che Mai, che abita al quarto piano del medesimo caseggiato, a un certo momento sparisce, lasciando dietro di sé tracce inquietanti: la cornetta del telefono staccata, il letto sfatto, indumenti e calzature sparsi sul pavimento. La fantasia di Susi dopo una denuncia ad una inetta polizia, che la prende per visionaria crea ipotesi da giallo. Constatata la reale sparizione dell'aspirante fotomodella, la polizia propende in seguito a ritenere Susi coinvolta nell'inspiegabile accaduto. Susi si confida con la portiera, anche perché si vede pedinata da un tipo strano, che si diletta in esercizi funambuleschi da terrazzino a terrazzino del caseggiato e giocherella con un telecomando-pistola. C'è anche un non meglio identificato Fabrizio, che da uno dei terrazzini del condominio pare divertito da quanto vede svolgersi sotto i propri occhi, e che si attira, ignaro, l'attenzione e le aspirazioni affettive di Susi. Alla fine Mai ricompare: era semplicemente assente per lavoro. Fra Susi e Fabrizio è sorta frattanto una storia d'amore.

Valutazione Pastorale

Che l'improvvisa scomparsa di un'amica, possa suscitare apprensione e preoccupazione, non sarebbe un cattivo soggetto per un film: e a questo giustificabile motivo si riduce in sostanza la fatica dell'esordiente Anna Carlucci, nelle poche sequenze di una qualche suspence che l'aspirante-regista riesce a mettere insieme, dopo aver diluito eccessivamente l'antefatto di quanto vorrebbe raccontare. Ma l'aver posto ogni cosa fin dall'inizio in chiave farsesca conferisce alla narrazione un andamento sciatto e insignificante: non ironia sulle donne sole a caccia di notorietà; non umorismo sulle fantasie esaltate di una accanita lettrice di libri gialli; non satira di una polizia presuntuosa e maldestra; non infine demitizzazione delle ricorrenti storie poliziesche e di spionaggio fasullo. Mai non è scomparsa, ma semplicemente assente per lavoro; il pedinatore inquietante è solo il suo semideficiente ex marito in libera uscita da un ospedale psichiatrico; l'innocuo Fabrizio una comparsa senza consistenza.

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