NOTTE DI STELLE

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Giovani
Genere
Drammatico
Regia
Luigi Faccini
Durata
89'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
NOTTE DI STELLE
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Luigi Faccini
Musiche
Luis Bacalov
Montaggio
Lorenza Franco

Sogg. e Scenegg.: Luigi Faccini - Fotogr.: (normale/a colori) Luigi Faccini - Mus.: Luis Bacalov - Montagg.: Lorenza Franco - Dur.: 89' - Produz.: Marina Piperno

Interpreti e ruoli

Fabio Bussotti (Lucio), Antonella Taccarelli (Luana), Tiziano Giuffrida (Carlo), Ivano Marescotti, Norma Martelli, Claudio Angelini, Anna Cugini, Assunta Ielapi, Giuseppe Apolloni, Luigi Santamaria, Miriam Padovano, Gianluca Guglielmi

Soggetto

Luana, una ragazza di borgata, sognatrice e svagata, con qualche difficoltà in famiglia e in cerca di evasioni gratificanti, finisce cantante occasionale, con l'accompagnamento di un'orchestra stonata. Avverte ben presto di esser oggetto di attenzioni ambigue e dispotici arbitri da parte del suo improvviso presentatore, che alla sua prima ribellione la bistratta riempiendola di botte. In fuga dalla famiglia e dal presuntuoso manager, Luana scende a caso da un treno alla ricerca di un qualche rifugio, viene derubata da uno sconosciuto e notata da un paio di strampalati viaggiatori che le offrono un passaggio in macchina. Il più giovane è Carlo, appena scarcerato per decorrenza dei termini e in rotta con la sua famiglia del quartiere romano di Tor Bella Monaca; l'altro è Lucio, volenteroso assistente sociale di un Centro di ricupero per giovani a rischio. Lucio crede di poter riabilitare Carlo interessandolo a un ipotetico film che ha intenzione di girare, con la storia, appunto, di un giovane allo sbando. I tre simpatizzano e diventano amici, forse perché Luana non sa più dove siano finiti i genitori, sfrattati dall'alloggio di dove s'era allontanata, e Carlo è circuito da ambigui coetanei che mirano a farlo entrare nel giro della droga. Ritrovati i suoi, Luana rientra momentaneamente in famiglia, senza tuttavia perdere di vista Lucio, alle prese con problemi sempre più ardui del quartiere, né Carlo, che trova in lei l'affetto della madre che l'ha lasciato. È però geloso del sentimento che vede nascere fra Lucio e Luana, e così perde gradatamente interesse per le iniziative di Lucio in favore di una sua ripresa e finisce con lasciarsi coinvolgere dai teppisti, perdendo la vita in un incidente casuale. Luana riprenderà a cantare, forse in un complesso meno scalcinato del precedente, e Lucio deciderà di continuare ad adoperarsi per il suo Centro Sociale, proponendosi di "imparare ad ascoltar la gente".

Valutazione Pastorale

il regista dichiara di esser partito dall'impressione ricevuta dal casuale incontro estivo con una giovanissima cantante che girava le balere della costa pugliese e dall'esperienza di lavoro con i detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo. Nei tre mesi trascorsi con quei ragazzi s'era reso conto che l'unica maniera d'interessarli era stata quella di far cinema con loro, piegandone le tecniche e i segreti. Gli si configura così nella fantasia il terzetto Luana-Carlo-Lucio e le loro storie di ordinaria difficoltà in un quartiere e un tessuto sociale in degrado. Film volenteroso e dimesso come i maldestri tentativi dell'assistente sociale intorno al quale si svolge il racconto. Racconto quasi senza filo conduttore, all'insegna dell'improvvisato e dell'occasionale come le giornate dei tre protagonisti. Ma scelta di puntare l'obiettivo su una realtà del quotidiano e in particolare sui giovani, il loro malessere, i loro sogni appena accennati, sullo sfondo senza poesia dei quartieri periferici in abbandono, terreno fertile di tutte le possibili esperienze negative. Scelta lodevole, ancorché di modesta realizzazione cinematografica.

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