
Orig.: Danimarca, Germania, Francia, Belgio (2013) - Sogg e scenegg.: Lars Von Trier - Fotogr.(Panoramica/a colori): Manuel Alberto Claro - Mus.: Rammstein - Montagg.: Molly Malene Stensgaard - Dur.: 110' - Produz.: Louise Vesth - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Charlotte Gainsbourg (Joe), Stellan Skarsgard (Seligman), Stacy Martin (Joe da giovane), Shia Labeouf (Jerome), Christian Slater (padre di Joe), Jamie Bell (K), Uma Thurman (H), Willem Dafoe (L), Mia Goth P) (B), Sophie Kenney Clark (mamma di Joe), Connie Nielsen (Jerome anziano), Michael Pas (debitore), Jean-Marc Barr (cameriere), Udo Kier
Soggetto
Una sera d'inverno, mentre torna a casa, Seligman, maturo scapolo, incontra in un vicolo una ragazza di nome Joe, dopo che è stata picchiata. La porta a casa, cura le sue ferite e le chiede di raccontargli la sua storia. Seligman la ascolta con molta attenzione, mentre lei narra, attraverso 8 capitoli, la storia della sua vita, condizionata dal sentirsi una ninfomane. I capitoli di questo primo volume sono: "La pescatrice esperta"; "Jerome"; "La signora H"; "Delirio".
Valutazione Pastorale
"Nymphomaniac" è distribuito in due parti (chiamate Volume I e II) e in due versioni (una della durata di 4 ore, e una di 5 ore e mezzo). Le differenti versioni sono calibrate sulle regole vigenti in ciascuna nazione a proposito di censura. Come già avvenuto per "Antichrist", Lars Von Trier ha approvato queste versioni, sulle quali hanno operato i montatori del film. La durata è stata decisa da alcuni finanziatori del film. Lars Von Trier, regista danese, affronta da sempre temi importanti, che vanno al fondo dell'equilibrio psicofisico individuale e collettivo. Impostosi nel 1996 con "Le onde del destino", ha voluto ad ogni titolo addentrarsi sempre di più negli anfratti della coscienza e degli imperscrutabili percorsi della psiche. Una scommessa esistenziale che, a lungo circuita, arriva ora al confronto diretto con la sessualità. La struttura narrativa è a flashback: ecco Joe, la protagonista, raccontare a ritroso la propria vita dall'infanzia. Situazioni irriferibili, immagini innominabili sono al centro del copione. Il ritmo narrativo appare un po' noioso e ripetitivo. Forse perché l'interruzione della prima parte impedisce continuità. Anche se è giusto trarre solo dopo la seconda una conclusione generale, non c'è dubbio che il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come sconsigliato, non utilizzabile e del tutto scabroso.
Utilizzazione
Il film è da evitare in programmazione ordinaria e in altre occasioni soprattutto perchè l'eccesso di 'leggerezza' sposta quasi tutto sul piano di un procedere narrativo 'normale' e alquanto artificioso. Di difficile approccio anche sul piano problematico, richiede una grande, ovvia attenzione nei confronti di fasce di pubblico più indìfese: questo nell'ottica non tanto di passaggi televisivi (improbabili) quanto in vista dell'uso di dvd e di altri supporti tecnici.