Orig.: Francia (2001) - Sogg.: tratto dal testo teatrale "Otto donne" di Robert Thomas - Scenegg.: Francois Ozon in collaborazione con Marina de Van - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jeanne Lapoirie - Mus.: Krishna Levy - Montagg.: Laurence Bawedin - Dur.: 103' - Produz.: Olivier Delbosc, Marc Missonnier.
Interpreti e ruoli
Danielle Darrieux (Mamy), Catherine Deneuve ( la nonna), Isabelle Huppert (Gaby), Virginie Ledoyen (Augustine), Ludivine Sagnier (Suzon), Fanny Ardant (Catherine), Emmanuelle Beart (Pierrette), Firmine Richard (Louise), (Chanel)
Soggetto
Anno 1950. Una famiglia benestante si riunisce in occasione del Natale nella grande casa isolata in un paesino della provincia francese. Si tratta soprattutto di donne: Gaby, la padrona di casa; le sue figlie Suzon e Catherine; Augustine, sorella di Gaby; la loro anziana madre; Chanel, la governante; Louise, la cameriera; Pierrete, cognata di Gaby. Quella mattina l'unico uomo presente, il marito di Gaby, viene trovato accoltellato nella propria stanza. Approfittando dell'isolamento causato dalla neve, le figlie cominciano un'indagine che vede ognuna delle presenti come possibile assassina: nei dialoghi che si succedono vengono a galla i segreti che univano ciascuna di loro al defunto, gli eccessi, le perversioni, gli odi covati l'una verso l'altra. In un susseguirsi di colpi di scena, emergono anche i comportamenti del defunto, i suoi problemi, sia economici sia di relazione verso le varie donne della sua famiglia. Quando tutte le carte sono state messe in tavola, Catherine, la figlia più piccola, rivela che si è trattato solo di una finzione messa in piedi da lei e dal padre per poter verificare gli atteggiamenti delle donne. Va ad aprire la porta per farlo parlare ma l'uomo, amareggiato da tutte le brutte cose ascoltate, si è sparato, e stavolta sul serio.
Valutazione Pastorale
Alla base del copione c'é "Otto donne", una commedia gialla degli anni Sessanta scritta da Robert Thomas, autore francese quasi dimenticato. Recuperandola, il regista Ozon ha detto: "Volevo fare una commedia che combinasse un thriller classico con intrighi alla Agatha Christie e con un ambiente chiuso in cui l'omicida rimane all'interno del gruppo. Sotto questa superficie, volevo in realtà fare una riflessione leggera e divertente sulla femminilità, le attrici, la lotta di classe e i segreti di famiglia...". Va ricordato che Ozon è il regista di titoli quali "Sitcom", "Gocce d'acqua su pietre roventi", "Sotto la sabbia". L'ambiente unico di stampo teatrale e il chiuso degli spazi dentro cui si consumano drammi complicatissimi è dunque una sua costante. Qui la drammaturgia è appunto diluita nel tono ironico, e in passaggi in puro stile da musical: le otto protagoniste infatti si riservano dei siparietti in cui cantano alcune famose canzoni francesi a commento di fatti appena accaduti. Inferno di famiglia, dunque, in una cornice scherzosa. Ozon è naturalmente caustico, amaro, provocatorio nello sciorinare rapporti sentimentali e sessuali. Ma l'incontro tra cattiveria e freschezza musicale genera un racconto che sa anche di denuncia, e tocca delicati momenti di verità. Film a corrente alternata dunque che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e non privo di scabrosità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare nell'ambito del thriller/commedia, e come occasione di incontro tra tutte le migliori attrici francesi delle ultime generazioni.