Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Jon Zack - Fotogr.(Normale/a colori): Richard Crudo - Mus.: Michael Andrews - Montagg.: Jeffrey Wolf - Dur.: 90' - Produz.: Jonathan Donners, Michael Agular.
Interpreti e ruoli
Jason London (Rick), Caroline Dhavernas (Jenny), Lee Majors (John), Victoria Silvstedt (Inge), Willie Garson, Lewis Arquette, Derek Hamilton.
Soggetto
Bull Mountain è una piccola ma gradevole località sciistica dell'Alaska fondata anni prima da Papa Muntz, tipo eccentrico cui ora è dedicata una statua. La tranquilla vita quotidiana è scossa dall'arrivo di John Major che, a nome degli eredi Muntz, dice di voler comprare tutta la stazione e rilanciare il turismo. I dipendenti, sopratutto giovani, si oppongono a questo disegno. Intanto arrivano in paese anche Annie, figlia di Major, e Inigo, la sua sorellastra svedese. Rick, il più in vista dei ragazzi, era stato innamorato di Annie, che lo aveva lasciato ed ora gli spiega che aveva dovuto farlo perché già fidanzata con un altro. Major offre il ruolo di direttore della montagna a Rick, che accetta. Poi arriva in paese Barry, il fidanzato di Annie: é su una sedia a rotelle per un incidente. Subito dopo arriva la notizia che gli amici di Rick, Anthony, Pierre, Luke sono stati licenziati. Rick allora si dimette da direttore e insieme agli altri organizza un piano per mettere in crisi Major e far tornare Bull Mountain alla realtà di prima. Tutto va a buon fine, e Rick ora può uscire con Jenny, che lo aveva aspettato con pazienza.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storiellina di livello basso e del tutto insignificante, un prodotto decisamente destinato al circuito televisivo e adatto ad accompagnare un provvidenziale sonno. Non si sa infatti da che parte prendere questo sgangherato racconto che mette insieme la consueta demenzialità del filone giovanilista, il buonismo politicamente corretto della sconfitta del bieco speculatore e della rivalutazione dell'handicappato, la malcelata attenzione a toni da spot pubblicitario. Insomma ne esce una farsa che tutto fa, tranne che far ridere. Un prodotto anonimo che tale è conveniente rimanga e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente, e segnato anche da alcune volgarità.
UTILIZZAZIONE: sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze, l'utilizzazione può essere trascurata. Attenzione per i minori in occasione di passaggi televisivi.