PA-RA-DA

Valutazione
Accettabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Bambini, Delinquenza minorile, Educazione, Povertà-Emarginazione, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Marco Pontecorvo
Durata
100'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Francia, Italia, Romania
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Alessio Doglione

Orig.: Francia/Romania/Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Marco Pontecorvo, Roberto Tiraboschi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vincenzo Carpineta - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Alessio Doglione - Dur.: 100' - Produz.: Marco Valerio Pugini, Ute Leonhardt per Panorama Films.

Interpreti e ruoli

Jalil Lespert (Miloud), Evita Ciri (Livia), Gabriel Rauta (Mihai), Patrice Juiff (Stephane), Bruno Abraham-Kremer (ambasciatore), Robert Valeanu (Cristi), Cristina Nita (Tea), Liviu Bituc (Mosu), Florin Precup (Vlad), Andreea Perminov (Alina), Daniele Formica (don Guido)

Soggetto

Da Parigi, nel 1992 il clown di strada franco-algerino Miloud Oukili arriva in Romania, tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu. In breve riesce ad incontrarsi con i bambini dei tombini, i cosiddetti "boskettari": vivono da straccioni, dormono nel sottosuolo di Bucarest laddove passano i tubi per il riscaldamento e sopravvivono con furtarelli, accattonaggio e prostituzione. Miloud coltiva il sogno di superarne la diffidenza e di tirarli fuori dalla miseria, insegnando loro le attività circensi e clownesche. Tragedie di vita e ottusità burocratiche si oppongono, ma la costanza nel lavoro sembra alla fine aprire spiragli ad un cambiamento.

Valutazione Pastorale

Miloud Oukili nasce ad Algeri nel 1972 da padre algerino e madre francese e da piccolo si traferisce in Francia. Si reca a Bucarest ventenne, avendo scelto di fare il servizio civile con Handicap International. Il lavoro svolto con i bambini disadattati è autentico, sfociato nel 1996 nella creazione della Fondazione PARADA, una struttura locale dove sviluppare attività artistiche intorno al concetto di integrazione. Siamo in quell'ambito dell'attività di animazione finalizzata al recupero di concetti tanto basilari quanto per alcuni sconosciuti: l'armonia del gesto, la comprensione della parola, la messa in comune di azioni e risultati, il singolo che lavora su se stesso per fondersi nel gruppo. Pontecorvo, figlio di Gillo, prova ad affidare all'immagine storie e sensazioni 'difficili'. Curiosamente, di fronte ad una materia viva e incalzante, sceglie un approccio di totale 'finzione'. Ne esce un racconto coinvolgente ma fin troppo bene strutturato nei vari passaggi drammatici: i momenti bassi, quelli alti, il dolore, la speranza, la rabbia, la ripresa, il finale all'insegna dell'ottimismo. Tutto cadenzato, al punto che, sui titoli di coda, il regista sente la necessità, con alcune sequenze dal vivo in b&n, di ricordarci che certe situazioni esistono ancora. Memoria del passato (1992, appunto) e slancio per non smettere di impegnarci. Un film di contenuto civile che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in occasioni mirate per avviare riflessioni, con contributi di vario tipo, sui temi che emergono dal racconto.

Le altre valutazioni

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