Presentato in concorso alla 76a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia
Interpreti e ruoli
Meryl Streep (Ellen Martin), Gary Oldman (Jürgen Mossack), Antonio Banderas (Ramón Fonseca), James Cromwell (Joe Martin), Sharon Stone (Hannah), David Schwimmer (Matthew Quirk), Matthias Schoenaerts (Maywood), Robert Patrick (Perry), Jeffrey Wright (Malchus Irvin Boncamper)
Soggetto
Ellen Martin è una pensionata statunitense, rimasta vedova a seguito di un incidente durante una crociera; si trova dunque dinanzi a una faticosa battaglia con un gruppo assicurativo. La scoperta poi di polizze false delle compagnie turistiche la gettano in un giro infinito di loschi traffici, riconducibili a uno studio legale di Panama…
Valutazione Pastorale
Per fortuna ha cambiato idea il regista Steven Soderbergh, nato ad Atlanta nel 1963. Qualche anno fa infatti aveva deciso di lasciare la regia – del suo curriculum si ricordano “Erin Brockovich”, “Traffic” e la trilogia “Ocean’s” – per seguire progetti sul piano ideativo-produttivo. Alla 76a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia è tornato dietro alla macchina da presa (in gran forma), presentando in concorso “Panama Papers” (“The Laundromat”), quasi subito in diffusione sulla piattaforma Netflix. Il film si ispira a una storia vera, quella appunto dello scandalo dei Panama Papers, inchiesta internazionale di taglio politico-finanziario tra 2015 e 2016. Nella scrittura del film il regista ha preso le mosse dal libro “Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite” del reporter premio Pulitzer Jake Bernstein. Lo scandalo dei Panama Papers ha messo in evidenza ancora una volta come denaro e potere facciano deragliare governanti e istituzioni. Soderbergh affronta questo argomento nella forma di una messa in scena teatrale dove si alternano dramma e ironia spumeggiante. In fondo non fa che riconfermare la sua marca autoriale, quel suo inconfondibile stile visivo; ciò dà la misura di quanto il regista sia capace di gestire con padronanza e genialità la macchina cinema. Il regista, inoltre, conferma un grande talento anche nella valorizzazione degli attori. Questa volta punta tutto su Meryl Streep, che mette in scena un’ampia gamma di sfumature raccontando una tipica pensionata americana dedita alla famiglia, che rimasta vedova viene travolta dalla burocrazia assicurativa connessa ai Panama Papers. In lei vediamo accendersi costernazione, smarrimento, ma anche rabbia folle a tinte tragicomiche. Nel finale l’attrice si mette poi a nudo come una pasionaria in difesa del cittadino inerme. Oltre al ruolo della Streep, si ricordano le efficaci interpretazioni di Gary Oldman e Antonio Banderas; da segnalare anche i contributi di Jeffrey Wright, Matthias Schoenaerts, James Cromwell e Sharon Stone. Dal punto di vista pastorale il film è complesso, problematico e adatto di certo per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è utilizzare in programmazione ordinaria e per dibattiti, prevalentemente adatto per un pubblico adulto data la complessità del tema affrontato.