Parasite

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Denaro, Politica-Società, Povertà, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Bong Joon Ho
Durata
132'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Corea del Sud
Titolo Originale
Parasite
Distribuzione
Academy Two
Fotografia
Kyung-Pyo Hong
Produzione
Young-Hwan Jang, Kwak Shin-Ae

Palma d'oro miglior film Festival di Cannes 2019

Interpreti e ruoli

Song Kang ho (Ki-Taek), Sun-kyun Lee (Mr. Park), Yeo-jeong Jo (Yeon-Kyo), Choi Woo-Sik (Ki-Woo), Park So-dam (Ki-Jung)

Soggetto

In Corea del Sud una famiglia (padre, madre, figlio, figlia) vive di lavori precari in un misero appartamento nel seminterrato del palazzo. Un giorno il ragazzo, falsificando diploma e identità, si fa passare per il tutor privato dell’erede di una ricchissima famiglia. Il piano dovrebbe risolvere i problemi dei quattro…

Valutazione Pastorale

Arrivato al Festival di Cannes 2019 da outsider, Parasite ne è uscito con il premio maggiore, la Palma d’oro, assegnata per aver avuto il coraggio di affrontare un argomento oggi fortemente trascurato: la lotta di classe. In effetti il tema sembra ormai passato in secondo piano, e non per il venir meno dei motivi che lo spingevano, ma perché la loro soluzione è ormai delegata ad una conflittualità tendente al compromesso. Se questo è vero per l’Europa e il mondo anglosassone, lo stesso non vale per l’estremo oriente, dove invece i conflitti sociali sono visti in modo assai severo. Il cinema della Corea del Sud poi ha codificato negli anni una narrazione degli avvenimenti sociali tutta rivolta a descriverne gli esiti cattivi, malvagi e segnati da una violenza imprevedibile. Così questo “Parasite”, confermando la forte differenza tra il cinema a noi più vicino e quello invece più lontano, ci porta in una dimensione storica, etica e morale che non guarda in faccia a nessuno e lavora su una violenza segnale di uno smarrimento ideologico e valoriale profondo. Ad equilibrare la visione il regista ha messo in campo uno stile di grande maestria visionaria con momenti onirici tra realtà e finzione. Forse per questo il film ha ricevuto il primo premio a Cannes. Comunque, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e da affidare a dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, preferibilmente per un pubblico predisposto ad una visione non facile con un finale dilaniato da un conflitto aspro e senza pietà.

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