PASSAGGIO PER IL PARADISO **

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Anziani
Genere
Drammatico
Regia
Antonio Baiocco
Durata
90'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Fabrizio Bettelli Antonio Baiocco, Fabri
Musiche
Pat Metheny
Montaggio
Ugo De Rossi

Sogg.: Antonio Baiocco, Fabri-zio Bettelli - Scenegg.: Fabrizio Bettelli - Fotogr.: (scope/a colori) Blasco Giurato - Mus.: Pat Metheny - Montagg.: Ugo De Rossi - Dur.: 90' -Coproduz.: Cristaldi Pictures, Italia - Gargantua Screen & Stage, Gran Bre-tagna

Interpreti e ruoli

Julie Harris (Martha), Tcheky Karyo (Renato), Mariano Rigillo, Vittoria Belvedere, Tomas Arana

Soggetto

Renato, un cinico ed ambiguo detective, si è ormai abituato al suo lavoro: pedina coppie clandestine, fotografa gli adulteri di ambo i sessi e intercetta telefonate. E' scrupoloso e preciso, ma anche un solitario deluso. Mentre lavora sulle piste di una coppia nella riviera romagnola, accetta di prendere in automobile Martha, una italo-americana attempata e un po' sva-nita. Costei è fuggita dal cronicario dove un figlio ed una figlia ingrati l'han-no fatta ricoverare, per godersi una grande e bella casa, che Martha adora (vi è nata e cresciuta) e dove vuole assolutamente tornare per morire fra quelle mura. L'incontro è fatale per l'investigatore poiché si stabilisce uno strano rapporto fra i due estranei: lei lo rimprovera scandalizzata per la sua attività squallida e anche un po' umiliante ("ma legale") e lui che perde il suo tempo nella difficile ricerca di quella mitica villa su strade sbagliate (Martha ha una memoria altalenante) e finisce anche impantanato in un bosco presso un laghetto. Poco a poco, però, i due comunicano: Renato scopre il mondo del-l'anziana donna (che dopo la morte del nonno amatissimo, vide una notte apparire nel suo parco un maestoso cervo poi scomparso nel nulla) e rimane colpito dall'egoismo e dalla mancanza di pietà manifestati dai figli di Martha. Per lui, così avvezzo al realismo della vita e ai tanti squallidi eventi dei suoi clienti, quelle storie tra il fantastico ed il magico, mescolate come sono al realismo dei fatti esposti, sortiscono imprevisti effetti. Lui e l'anziana donna, in fondo amaramente sola, hanno imparato a conoscersi, vagabondan-do su strade ignote. Ma la villa di Martha, naturalmente, esiste. Nella causa a lei intentata dai figli, Renato, chiamato a deporre, lo fa in favore di lei. Tem-po dopo, l'immaginazione consente a Renato una visione: penetrato a notte nell'ospizio, egli vede il letto vuoto che era dell'amica, poi la sua persona, seduta come "in attesa" nel parlatorio e infine nella sua casa il maestoso cervo uscito dal bosco, venuto a prenderla per accompagnarla in Paradiso.

Valutazione Pastorale

Senz'altro poetico, un po' venato a tratti di un filo di retorica, però mai lamentoso, infine visionario in sede conclusiva, il film non manca di pregi e qualità, toccando con mano leggera vari aspetti esisten-ziali: la pietas; l'egoismo dei figli; la solitudine di una vecchia non rispettata e ferita e, al tempo stesso, l'occasione, per un uomo di per sé appartato e tenuto ad un mestiere non esattamente brillante e gratificante, di rinnovarsi. La regia è di Antonio Baiocco, facilitato nel suo compito dalla collaudata e convincente bravura di un'ottima attrice (Julie Harris), americana settanten-ne. A fianco di lei il turco Tcheky Karyo, altro nome di spicco. Talune sca-brosità e qualche ambiguità motivano la valutazione.

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