PASSIONE RIBELLE

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Amicizia, Letteratura
Genere
Drammatico
Regia
Billy Bob Thornton
Durata
120'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
All the pretty horses
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Ted Tally tratto dal romanzo di Cormac McCarthy
Musiche
Marty Stuart, Kristin Wilkinson, Larry Paxton
Montaggio
Sally Menke

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo di Cormac McCarthy - Scenegg.: Ted Tally - Fotogr.(Scope/a colori): Barry Markowitz - Mus.: Marty Stuart, Kristin Wilkinson, Larry Paxton - Montagg.: Sally Menke - Dur.: 120' - Produz.: Robert Salerno, Billy Bob Thornton.

Interpreti e ruoli

Matt Damon (John Grady Cole), Henry Thomas (Lacey Rawlins), Penelope Cruz (Alejandra), Bruce Dern (il giudice), Sam Shepard (l'avvocato), Lucas Black, Robert Patrick

Soggetto

Grande esperto di cavalli, il giovane John vive e lavora nel ranch di famiglia nel Texas finché, alla morte del nonno, la madre si risolve a vendere la proprietà. Allora John insieme all'amico Lacey attraversa il confine ed entra in Messico alla ricerca di lavoro. Lungo la strada incontrano un ragazzo che a tutti i costi vuole unirsi a loro. Dopo vari tentativi, i tre vengono accolti in una fattoria dove John diventa il consulente per i cavalli del padrone. Ben presto tra John e Alejandra, figlia del proprietario, scatta una forte e reciproca attrazione che innesca una infinita serie di disavventure. Succede inoltre che il ragazzo uccide, ruba i cavalli, e alla fine viene giustiziato. John e Lacey, che erano già stati allontanati dalla fattoria, vanno in carcere, separati. In cella John viene accoltellato, guarisce, ritrova Lacey e insieme ricevono la notizia che sono liberi. John torna alla fattoria e ringrazia la zia, che aveva pagato per loro. John vorrebbe sposare Alejandra, ma lei non può perchè ha fatto una promessa. Rimasto solo, John rientra negli Stati Uniti, conosce un giudice e a lui racconta le proprie vicende, confessando anche la voglia di uccidere che é entrata in lui. Poi, quasi come liberato, torna alla fattoria e riporta all'amico il cavallo che aveva rubato.

Valutazione Pastorale

Alla base c'è uno di quei romanzi che è più giusto definire 'saga': il primo libro della "Tetralogia del confine" scritto da Corman McCarthy. Siamo dunque dalle parti di quelle vicende-fiume che fin dalle premesse puntano su modalità e sviluppi narrativi ben precisi: un protagonista centrale, un eroe sballottato nei gorghi e nelle insidie della vita dalle quali dovrà difendersi ma di fronte alle quali al contempo avrà modo di crescere e di maturare, facendo il male, conoscendo meglio quindi il bene, provando gioia, dolore, odio, rimorso e quanto altro può accadere. Intorno a lui una ragazza, e altri uomini e donne, capaci di suscitare sentimenti forti, tutti contrastanti e senza sfumature. La vicenda perciò é prevedibile, il copione è quello del cinema di frontiera con la struttura classica del romanzo di formazione: dramma delle scelte, dell'assunzione di responsabilità, della rimozione della colpa. Qualche passaggio è approssimativo e confuso, ma sono azzeccate ambientazione, costumi, scelte cromatiche, risaltano bene l'idea portante del 'non uccidere' come stile di vita e quella di John come 'figliol prodigo' che torna dopo le avversità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, anche se il taglio, che sconfina un po' nella telenovela, suggerisce di definirlo come semplicistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato soprattutto in programmazione ordinaria, come spettacolo ben confezionato e da seguire con facilità.

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