Orig.: Italia (2005) - Sogg.: da un'idea di Maurizio Costanzo - Scenegg.: Andrea Barzini (story editor: Gino Ventriglia) - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Pieroni - Mus.: Roberto Vernetti, Fabio Gurian - Montagg.: Enzo Meniconi, Ivo Vacca - Dur.: 98' - Produz.: Marco Poccioni, Marco Valsania per RAI Cinema e Magic Moments.
Interpreti e ruoli
Kleidi Kadiu (Beni), Laura Chiatti (Francesca), Stefania Barca . (Miriam), Genti Kame (Adrian), Monica Vallerini (Tamara), Nathalie Guetta. (Shirin), Andrea Sartoretti (Massimo), Paola Carleo (Tilde), Riccardo Zinna (Guido), Riccardo Rossi (presentatore), Simonetta Graziano (Antonella), Lucio Patané.
Soggetto
Studente all'Accademia di danza di Tirana, Beni vive in Italia e con altri quattro ballerini viene truffato da una donna che prometteva di farli esibire in importanti teatri. Deciso a cambiare, Beni scappa, si iscrive ad un'audizione, conosce Francesca, ottiene una scrittura. Di fronte però alla mancanza del permesso di soggiorno in Italia, tutto all'imorvviso crolla. Ora Beni, ingannato anche da un'altra donna che lo aveva ospitato a casa per poi preferirgli un precedente ballerino, deve affrontare le prove più difficili. Sostenuto da grande passione, riesce a reagire, ottiene il permesso, ha l'opportunità di prodursi in un prestigioso provino insieme a Francesca. E ora per loro arriva il successo.
Valutazione Pastorale
Alcune vicende vissute nella realtà da Kledi Kadiu, il giovane albanese arrivato in Italia e oggi diventato ballerino famoso in molte trasmissioni televisive, sono prese a pretesto per imbastire una storiella di poco peso e di ancora minori pretese. Il canovaccio è lo stesso di tanti racconti romantico/sentimentali anni '50, qui con l'aggiunta delle problematiche relative allo status degli extracomunitari, ai permessi di soggiorno, ai campi profughi, e così via. Per il resto c'é tutto: la voglia di affermarsi, le difficoltà, le rivalità, i ricatti, i pregiudizi, la delusione, la speranza, il successo finale. Niente c'è di veramente nuovo, ma la logora operazione si tiene comunque in piedi, perchè riesce a non prendersi troppo sul serio. Quasi un fotoromanzo, che la regia tiene in piedi alla meno peggio ma con qualche buon ritmo narrativo. La favoletta mantiene apetti nell'insieme positivi, e il film, dal punto di vistapastorale, è da valutare come accettabile e certamente semplicistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto come occasione di svago per giovani e ragazzi.