PATTO DI SANGUE

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Taylor Hackford
Durata
184'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BLOOD IN BLOOD OUT - BOUND BY HONOR
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jimmi Santiago Baca, Jeremy Iacone, Floyd Mutrux Ross Thomas
Musiche
Bill Conti
Montaggio
Fredric Steinkamp, Karl F. Steinkamp

Sogg.: Ross Thomas - Scenegg.: Jimmi Santiago Baca, Jeremy Iacone, Floyd Mutrux - Fotogr.: (normale/a colori) Gabriel Beristain - Mus.: Bill Conti - Montagg.: Fredric Steinkamp, Karl F. Steinkamp - Dur.: 184' - Produz.: Taylor Hackford, Jerry Gershwin - Vietato ai minori degli anni diciotto

Interpreti e ruoli

Jesse Borrego (Cruz Candelaria), Benjamin Bratt (Paco Aguilar), Enrique Castillo (Montana Segura), Damina Chapa (Miklo Velka), Victor Rivers (Magic Mike), Tom Towles (Red Ryder), Delroy Lindo, Carlos Carrasco, Teddy Wilson, Raymond Cruz, Valente Rodriguez, Lanny Flaherty, Billy Bob Thornton

Soggetto

nel 1972 legati da radici comuni e da patti di sangue tre "chicanos" vivono nella zona est di Los Angeles: Miklo Velka, un individuo in libertà condizionata, biondo e di pelle chiara e i suoi cugini, i fratellastri Paco Aguilar e Cruz Candelaria, l'uno una promessa del pugilato, l'altro un talentoso pittore. Costoro appartengono alla banda dei Vatos Locos, acerrimi nemici dei Tres Puntos, che stanno invadendo il loro territorio. I Puntos, sorpresi e messi in fuga durante un'invasione notturna, tendono un agguato a Cruz, che festeggia con la ragazza il diploma appena preso all'Istituto di Belle Arti, e lo feriscono gravemente. Nella concitazione della susseguente vendetta, Miklo spara al capo dei Puntos, che lo ha ferito, e lo uccide, tornando in galera. A Paco viene offerta l'alternativa tra il carcere e la carriera di marine. Il giovane opta per la seconda, per divenire, finita la ferma, un agente antidroga. Mentre Cruz lentamente si riprende, ma per calmare i dolori ricorre all'eroina di cui diviene schiavo, Miklo viene a contatto, tramite amici galeotti, con la mafia chicana delle carceri, la "Onda". Per entrarvi uccide il losco capo cuoco, Big Alf, fingendosi omosessuale. Cruz intanto espone in una mostra, ma è sempre senza denaro perché spende tutto con la droga; il fratello minore, Juanito, per imitarlo muore per overdose, e la famiglia ripudia Cruz. Frattanto nel carcere la guerra tra bianchi filo-nazisti, neri e chicanos non ha tregua: dopo esser uscito per buona condotta, ed essere stato arrestato proprio da Paco dopo una rapina, Miklo riesce ad imporsi ai capi delle bande rivali, pilotandone cinicamente la rivalità a tal punto da determinare l'assassinio del capo della Onda, Montana Segura che lo ha aiutato in molti modi ed è contrario alla violenza per assumere il controllo della droga, che vuol dire potere incondizionato nel carcere. Cruz, che è uscito dal tunnel dell'eroina e si è riconciliato coi suoi, con Paco fa il punto sulla loro storia e su quella di Miklo, con la constatazione che non si può, al di là di qualsiasi vicenda vissuta, rinnegare la propria origine ed il proprio sangue.

Valutazione Pastorale

il film realizzato da Hackford per mostrare "da vicino" la vita di una delle più nutrite minoranze etniche degli States, ottiene principalmente due scopi: il primo di sbigottire lo spettatore con una sequela incredibile di scene violente, efferate o ripugnanti, ed il secondo di non evidenziare alcun elemento convincente sulle effettive possibilità di riscatto della comunità esaminata. Tutto suona retorico, debordante, esibito più che vissuto, dalle esplosioni di amore fraterno tra i "carnales" alle filippiche antidroga e antiviolenza di Montana in carcere e del ravveduto Paco ai meno fortunati amici d'infanzia. Non manca certo il mestiere nel descrivere certe situazioni, e la cinepresa si muove sempre con grande perizia tra volti e gesti, spesso esaltati da un colore a tratti abbagliante, a tratti livido. Ma non basta certo ad esorcizzare un sapore quasi fisico di violenza e brutalità senza scampo, che sembra impastare la vicenda in una nebbia inestricabile, con tutte queste vite "vendute" e trascinate da una corrente inesorabile verso un destino senza riscatto. Le stesse figure "positive" (tra virgolette perché in realtà forse il solo Paco sembra aver trovato la sua strada), non hanno quella presa convincente sullo spettatore: sembrano messe lì quasi per fare da contrappeso ad una realtà che non sembra modificabile: quel che è certo è che gli Stati Uniti sono il Paese dove sono rappresentate tutte le razze della terra: e da questo film si evince soprattutto che il problema delle minoranze è ancora ben lontano da soluzioni accettabili, per non dire condannato, per costituzione, a rimanere una mina vagante, che il sistema controlla come può tra un'esplosione e un'altra.

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