Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Vera Blasi - Fotogr.(Scope/a colori): Thierry Arbogast - Mus.: Luis Bacalov - Montagg.: Leslie Jones - Dur.: 91' - Produz.: Alan Poul.
Interpreti e ruoli
Penelope Cruz (Isabella Olivera), Murillo Benicio (Toninho Olivera), Harold Perrineau jr. (Monica Jones), Mark Feurestein, Anne Ramsay.
Soggetto
In Brasile Isabelle e Toninho si sposano. Ma quando scopre il tradimento di lui, lei non esita a lasciare la casa, e ad andare a vivere a San Francisco, ospite di Monica, un travestito amico fin dall'infanzia. Per passare il tempo, Isabelle si dedica ad una sua passione, la cucina. Così tramite Monica e portata anche da Cliff che già vi lavora, Isabelle viene presentata ad Alex, direttore di una rete televisiva locale. In breve ad Isabelle viene affidato un programma nella fascia preserale che si occupa di gastronomia e manicaretti particolari. All'improvviso a San Francisco arriva anche Toninho, che non si è rassegnato a perdere la moglie. Toninho la raggiunge alla televisione ed entra in trasmissione senza preavviso. La cosa ottiene un certo successo. Il programma che nasce da quella sera si chiama 'Cibo della passione', e c'é anche Toninho. Dopo che Isabelle e Cliff si sono baciati, la rete impone a lei di proseguire da sola, facendo a meno dell'aiuto di Minica. Isabelle non accetta e si licenzia. Ora Toninho la raggiunge sotto casa, lei scende e si abbracciano. Dicono entrambi che si vogliono lasciare, ma prima decidono di cucinare insieme. L'aroma si diffonde nella zona. Isabelle dice a Toninho che l'ama, e i due non si lasciano più.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una favoletta insipida costruita con evidenza intorno al personaggio principale, Isabelle, e all'attrice che lo interpreta, Penelope Cruz, spagnola da lanciare nel cinema americano. La storiella si appoggia su alcuni collaudati punti di riferimento, almeno sotto il profilo narrativo: cucina e cibo, come momenti capaci di suscitare fantasia, curiosità, passioni; la televisione, la cui presenza ormai interviene a condizionare i destini di molti. Per il resto, qualche cartolina del Brasile, e poco più. La storia é veramente evanescente, non negativa in verità ma del tutto stereotipata nei dialoghi e nelle situazioni. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film è da collocare nella valutazione del 'futile', evidenziando le banalità della realizzazione. UTILIZZAZIONE: in programmazione ordinaria il film può anche essere proposto, però come prodotto assai fragile. Da recuperare per le rassegne su 'cinema e cibo'.