Orig.: Francia (2017) - Sogg. e scenegg.: Claude Le Pape & Hubert Charuel), Fotogr.(Scope/a col.): Sebastien Goepfert - Mus.: Myd - Montagg.: Julie Léna, Lilian Corbeille - Dur.: 90' - Produz.: Domino Films, Stephanie Bermann & Alexis Dulguerian - 56^ SEMAINE DE LA CRITIQUE CANNES 2017, CESAR 2017 PREMI COME MIGLIOR OPERA PRIMA, MIGLIOR ATTORE, MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA.
Interpreti e ruoli
Swann Arlaud (Pierre), Sara Giraudeau (Pascale), Bouli Lanners (Jamy), Isabelle Chandelier (la madre), Jean Paul Charuel (il padre), Marc Barbe (responsabile DDPP), Valentine Lespinasse (Jean Denis), Clément Bresson (Fabrice), Jean Charuel (Raymond), India Hair . (Angelique)
Soggetto
Pierre è un giovane allevatore di vacche da latte molto legato alla sua terra e ai suoi animali. Quando un epidemia vaccina si diffonde in Francia e colpisce una delle sue vacche, la situazione si fa difficile da sostenere...
Valutazione Pastorale
Bisogna sottolineare l'indubbia originalità dell'argomento scelto. Il particolare è stato sottolineato anche in conferenza stampa, durante la quale il regista ha avuto modo di precisare: "I miei genitori hanno una fattoria, come i loro genitori prima di loro...Sono sopravvissuti alla crisi casearia grazie al duro lavoro, a piccoli investimenti e prestiti. Intelligenza e duro lavoro sono ingredienti indispensabili per andare avanti". Nato quindi da esperienze reali (la madre ha il piccolo ruolo della addetta ai controlli, il padre quello del padre di Pierre), il copione si è a poco a poco ampliato fino a passare da storia di un terreno agricolo a thriller psicologico. E' molto ben calibrato e per niente invadente questo lento ma inesorabile trasformarsi del racconto in una sorta di delitto senza colpevole. Ed è efficacie la progressiva constatazione del chiudersi intorno a Pierre del cerchio della colpa. Così il copione ha anche il merito di proporsi come un gioco di generi, dinamico e preciso, una specie di commedia che comincia nell'allegria della campagna e si chiude nel riconoscere sbagli e errori. Non solo nella vicenda. Si è anche toccato il delicato tema degli animali macellati, delle vittime inermi, dell'ecologia e del cibo 'pulito'. Tutti argomenti serissimi, che nulla tolgono ad un film che resta, come si diceva, portatore di novità, insieme divertente e fatto di una drammaturgia sottile e sentita. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e, se proposto in occasioni mirate, da affidare a possibili, allargamento di riflessione sui temi della terra e dell' auspicabile uso buono dei suoi prodotti.