PIAZZA DELLE CINQUE LUNE

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti
Tematica
Politica-Società, Potere, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Renzo Martinelli
Durata
120'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Germania, Gran Bretagna, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Renzo Martinelli, Fabio Campus Renzo Martinelli
Musiche
Paolo Buonvino
Montaggio
Massimo Quaglia

Orig.: Italia/Gran Bretagna/Germania (2003) - Sogg.: Renzo Martinelli - Scenegg.: Renzo Martinelli, Fabio Campus - Fotogr.(Scope/a colori): Blasco Giurato - Mus.: Paolo Buonvino - Montagg.: Massimo Quaglia - Dur.: 120' - Produz.: Martinelli Film Company, Istituto Luce (Italia), Spice Blue Star (Gran Bretagna), Box Film (Germania).

Interpreti e ruoli

Donald Sutherland (proc.Rosario Saracini), Giancarlo Giannini (Branco), Stefania Rocca (Fernanda Doni), Aisha Cerami (Ombretta), Nicola Di Pinto (sconosciuto/antiquario), Greg Wise (Francesco Doni), F. Murray Abraham (Entità), Federica Martinelli (tecnico informatico), Philippe Leory . (barista)

Soggetto

A Siena, dopo aver festeggiato con colleghi ed amici il giorno della sua andata in pensione, il procuratore capo Rosario Saracini, sta per rientrare a casa. Nell'androne del palazzo un uomo lo assale poi gli dà un pacchetto contenente un filmato Super8. Il giudice lo proietta e scopre che ci sono le immagini del rapimento e della strage di via Fani avvenuti a Roma il 16 marzo 1978. Il giorno dopo lo sconosciuto confida a Saracini di aver fatto parte del commando che rapì l'on. Moro e promette di portarlo al memoriale scritto dalla vittima e finora sconosciuto. Pur turbato di fronte a questi avvenimenti che lo colgono proprio in coincidenza con l'arrivo della pensione, Saracini decide di andare fino in fondo e chiede la collaborazione a due suoi fidatissimi: il caposcorta Branco e il sostituto Fernanda Doni. Insieme cominciano a studiare tutte le fasi del caso Moro, mettono a confronto i fatti, le tracce, gli indizi. Scoprono così che molte menzogne sono state dette e molte verità taciute. La CIA sembra aver pilotato il tutto, soprattutto per impedire l'ingresso nel governo del Partito Comunista Italiano. Arrivano anche minacce a Saracino, poi il finto rapimento dei figli di Fernanda, quindi la morte, in un incidente d'auto, del marito di lei. Qualcuno sta cercando il dischetto che lo sconosciuto ha dato a Saracini, prima di essere ucciso. Ora il procuratore viene convocato a Roma. Prima di partire, consegna il dischetto a Branco, l'unica persona di cui si fida. Arrivato nella capitale, si reca in un appartamento in piazza delle Cinque Lune. Ad aspettarlo, tra gli altri, c'é anche Branco...

Valutazione Pastorale

Dice Renzo Martinelli: "'Piazza delle Cinque Lune' rappresenta uno sforzo onesto di osservare "dall'alto" fatti apparentemente slegati tra loro. Per tentare di individuare il filo sottile e misterioso che li lega. Per capire che cosa è stato quell'avvenimento epocale che ha segnato in modo doloroso il nostro Paese. Per usare le parole di un grande storico, Marc Bloch, il compito che il regista si è posto con questa sceneggiatura é stato quello di 'studiare il passato per capire il presente'". Queste encomiabili intenzioni non sembrano emergere dal film, che, all'opposto del proporre elementi senza dare giudizi, sposa invece una tesi precostituita e su quella si muove, mantenendo un'unica direzione di marcia. All'assenza di posizioni alternative si aggiunge poi, in sede di costruzione narrativa, una cornice di 'finzione' talmente tirata per le lunghe da risultare fastidiosa e soprattutto capace di confondere le idee con i dati della cronaca di quei tragici fatti. Se aggiungiamo che la figura di Aldo Moro é del tutto trascurata, se ne può concludere che il copione é stato concepito come proiezione della rabbia di chi vede impedito l'emergere della verità, e di chi, come la moglie dello statista, ha sempre vissuto quei fatti come una congiura ai danni del marito. Posizioni naturalmente legittime e rispettabili, ma rese meno incisive dalla regia tutta sopra le righe di Martinelli: un tono troppo didascalico, un inutile sfoggio di bravura nelle riprese aeree, un superfluo spot pubblicitario per le bellezze di Siena. Carente sotto il profilo umano e psicologico, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, caratterizzato da ambiguità e tuttavia adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il taglio spettacolare a metà tra thriller e avventure rende il film utilizzabile in programmazione ordinaria. Quanto agli argomenti, seri e tragici, di cui si occupa, il film è da recuperare in occasioni mirate (anche scolastiche) per parlare della Storia recente d'Italia, magari con altre voci e altri elementi a disposizione.

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