PUNTO D’IMPATTO

Valutazione
Discutibile, Volgarità
Tematica
Genere
Poliziesco
Regia
John Mackenzie
Durata
115'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BLUE HEAT
Distribuzione
C.D.I.
Soggetto e Sceneggiatura
Jere Cunningham, Thomas Lee Wright, George Armitage Jere Cunningham
Musiche
Jack Nitzsche, Michael Hoenig, Mick Taylor
Montaggio
Graham Walker

Sogg.: Jere Cunningham - Scenegg.: Jere Cunningham, Thomas Lee Wright, George Armitage - Fotogr.: (normale/a colori), Juan Ruiz-Anchia - Mus.: Jack Nitzsche, Michael Hoenig, Mick Taylor - Montagg.: Graham Walker - Dur.: 115' - Produz.: John A. Devis

Interpreti e ruoli

Brian Dennehy (Frank Daly), Joe Pantoliano (Wayne Gross), Jeff Fahey (Ricky Rodriguez), Bill Payton (Howard "Hojo" Jones), Debora-Lee Furness (Linda Daly), Guy Boyd ( R.J. Norringeo), Henry Darrow (Capitano Joe Torres), Lisa Jane Persky

Soggetto

da molto tempo un tenente della polizia di Los Angeles (ormai prossimo alla pensione) Frank Daly è sulle piste di un narcotrafficante di nome Reece. Lo aiuta una squadretta di giovani agenti in borghese (Wayne Gross, Ricky Rodriguez e Howard "Hojo" Jones,) tenaci, intelligenti e sprezzanti di ogni rischio. Il caso è importante, ma qualcosa va regolarmente di traverso: ogni volta dopo pedinamenti e appostamenti, dalla centrale arrivano sempre ordini cautelosi o divieti ad opera del capitano Joe Torres. Inviperito, Daly fa una missione senza regolare mandato in un grande magazzino di carni che funziona da copertura ai malavitosi, ma un incendio distrugge tutte le prove (droga e dollari). Sospeso dal servizio, il tenente, tuttavia, non demorde e continua per conto suo, ben coadiuvato dal suo staff. Quando però Howard viene ucciso da uno degli avversari e la Commissione disciplinare mette tutti sotto inchiesta, Daly dà le dimissioni dal Corpo, imitato in prosieguo dagli altri agenti e questo con viva soddisfazione di un imprenditore (Nerringer), titolare di una organizzazione criminale, la quale fornisce armi e munizioni ai "combattenti della libertà" dell'America Centrale, in cambio di cocaina. La lotta del tenente è ora centrata su Nerringer, ai cui ordini ovviamente operano non solo Reece, ma anche il capitano Torres, superiore diretto di Daly. Dopo varie peripezie Daly e i suoi compagni scoprono casualmente 22 milioni di dollari, chiusi in casse per munizioni: una somma enorme che, con qualche inevitabile sospiro, viene seppellita nel pozzo nero di un campo di base-ball. Daly per incastrare Nerringer si incontra a mezzanotte su quello stesso campo, per concordare la restituzione del denaro. Brutalmente pestato, Daly rivela il nascondiglio ma, quando gli scherani di Norringer tirano fuori i puzzolenti sacchi dal pozzo nero, tutto esplode, grazie alla dinamite predisposta dagli agenti di Daly, disposti come lui a non appropriarsi né ora, né mai di quel denaro. Lo stesso elicottero in cui Nerringer tenta di fuggire viene colpito, mentre arriva la polizia per concludere l'operazione. Il capitano Torres, pentito in extremis della sua complicità, viene ucciso mentre tenta di salvare la vita a Daly. L'azione è finita, e gli agenti, riammessi con grandi elogi nei ranghi della polizia cittadina, festeggiano con mogli e figli il trionfo della legge e dell'onestà nel campo di base-ball dedicato al nome dell'amico sergente Howard.

Valutazione Pastorale

nulla di veramente nuovo e originale, tranne che questa volta la squadra di agenti è fatta tutta di gente onesta. I corrotti ci sono e stanno o a ben più alti livelli o altrove, nella polizia, come nelle alte sfere degli affari e della politica. Nello sfondo lo scambio armi-droga: quelle, esportate illegalmente e sotto coperture innocue, questa bell'e pronta per essere smerciata e consumata in tutto il Paese. "Punto d'impatto" è film di dignitosa fattura salvo qua e là qualche sventagliata di mitra e qualche testacoda di macchine in corsa, tutto va avanti un po' alla stanca, anche se alternato da taluni rapidi guizzi di ironia. I personaggi sono di modesta taglia anche come attori (eccettuato il bravo Brian Dennehy). Peccato le volgarità del dialogo, infarcito di parolacce e di espressioni indecenti.

Le altre valutazioni

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