Orig.: Italia/Gran Bretagna/Francia (2005) - Sogg.: liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Maria Pace Ottieri - Scenegg.: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Marco Tullio Giordana - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Forza - Mus.: - Montagg.: Roberto Missiroli - Dur.: 115' - Produz.: Cattleya, Rai Cinema (Italia), Once You Are Born Films (Gran Bretagna), Babe (Francia).
Interpreti e ruoli
Alessio Boni (Bruno), Michela Cescon (Lucia), Rodolfo Corsato (Popi), Matteo Gadola (Sandro), Ester Hazan (Alina), Vlad Alexandru Toma (Radu), Marcello Prayer (Tore), Giovanni Martorana (Barracano), Sini Ngindu Bindanda (clochard), Gianluigi Spini (Quaresmini), Lola Peploe (Nigella), Simonetta Solder (Maura), Andrea Tidona (padre Celso), Adriana Asti (giudice)
Soggetto
Sandro, 12 anni, vive a Brescia con i genitori Bruno e Lucia, imprenditori benestanti. Durante una crociera nel Mediterraneo con il padre e l'amico Popi, Sandro cade inavvertitamente in mare. Accortosi in ritardo dell'assenza, Bruno torna indietro ma, non trovandolo più, lo crede morto annegato. Raccolto invece da un barcone di clandestini in rotta verso l'Italia, Sandro è aiutato da due ragazzi rumeni, Radu e la sorella Alina, per i quali prova una istintiva simpatia. Dopo l'intercettamento da parte della guardia costiera e il ricovero in un centro di accoglienza, i genitori, avvertiti, arrivano sul posto e riabbracciano il figlio. Sandro chiede loro di adottare i due rumeni. I genitori sono favorevoli, ma quando la polizia scopre che Radu è maggiorenne, il giovane scappa con Alina per paura di essere rimpatriato e si rifugia a Brescia a casa di Sandro. Bruno vorrebbe ancora aiutare i due, ma nella notte svaligiano la casa e scappano via, con grande delusione del ragazzo che li sentiva amici. Qualche giorno dopo Alina, contatta Sandro da Milano e lui subito va a cercarla. Trovatala in un complesso per immigrati, scopre che la ragazzina si prostituisce e che Radu non è suo fratello. Allora cerca di convincerla a venire via con lui.
Valutazione Pastorale
Dice Marco Tullio Giordana: "Volevo fare un film sul presente, ho pensato di prendere spunto da uno dei fenomeni che più ci riguardano: l'irruzione dei migranti nella nostra vita. Una delle cose che più ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni...(Con Petraglia e Rulli) pensavamo che servisse un punto di vista 'innocente', come di qualcuno che guardasse ai migranti fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera, uno sguardo senza ideologia. Per questo il protagonista è un adolescente...". La scelta di Giordana e dei suoi sceneggiatori contiene vantaggi e svantaggi: tra i primi, appunto, c'è il modo di reagire di Sandro, spontaneo, sincero, giusto; tra i secondi la necessità di 'creare' a favore del bambino stesso qualche situazione un po' forzata. Soprattutto nella parte iniziale, certi atteggiamenti del protagonista sembrano accompagnati, ossia 'scritti' e non tanto adolescenziali. Andando avanti il racconto cresce, si fa più disteso, le immagini prevalgono sulla parola, e Giordana arriva ad una regia di ammirevole equilibrio su un tema magari non nuovo ma sempre difficile da trattare. Si fa apprezzare soprattutto la ben articolata alchimia tra il taglio cronachistico (secco e ruvido) e quello più riflessivo: una soluzione espressiva che riguarda sia l'argomento portante (gli immigrati, i centri di accoglienza...) sia quello altrettanto significativo delle nuove realtà urbane italiane (il nord, le fabbriche dove ormai sono numerosi gli extracomunitari, la 'ricchezza'...). La constatazione di una legge di natura che potrebbe risolvere le situazioni in fretta ma si scontra con quella burocratica è ben evidenziata dal copione e scandita a livello anche simbolico dal finale, con lo scambio del pane tra i due bambini nella notte. Un ponte verso un futuro fatto di minori 'pericoli'. Il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare per avviare riflessioni sui numerosi temi di attualità che offre, anche in contesti scolastici.