QUO VADIS, BABY ?

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Giallo - Triller, Letteratura
Genere
Thriller
Regia
Gabriele Salvatores
Durata
102'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores Fabio Scamoni, Grazia Verasani tratto dall'omonimo romanzo di Grazia Verasani
Musiche
Ezio Bosso
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Fabio Scamoni, Grazia Verasani tratto dall'omonimo romanzo di Grazia Verasani - Scenegg.: Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores - Fotogr.(Normale/colori, B&N): Italo Petriccione - Mus.: Ezio Bosso - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 102' - Produz.: Maurizio Totti per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film e SKY.

Interpreti e ruoli

Angela Baraldi (Giorgia), Gigio Alberti (Andrea Berti), Claudia Zanella (Ada), Andrea Renzi (commissario Bruni), Elio Germano (Lucio), Luigi Maria Burruano (capitano Contini), Alessandra D'Elia . (Anna Loy)

Soggetto

Giorgia Cantini, in servizio come investigatrice privata nell'ufficio del padre, riceve un giorno a casa un pacco contenente numerose videocassette. Comincia ad esaminarle: si vede sua sorella Ada intenta a parlare con una telecamera fissa alla quale confida fatti, pensieri, sensazioni della propria vita. Ada é morta sedici anni prima, ufficialmente impiccatasi nell'appartamento che abitava a Roma, dove si era trasferita per tentare di fare l'attrice, sua grande passione. Ma la tesi del suicidio non convince Giorgia, che da quelle videocassette trova lo stimolo per rifare i conti con quel tragico, lontano avvenimento. Giorgia chiede dapprima aiuto al padre che però é, ancora e sempre, reticente e silenzioso. Poi va a Roma a parlare con un'amica di Ada. Quindi, avendo cominciato a frequentare il prof. Berti, docente di storia del cinema, collega alcune cose che lo riguardano con altre verificate nelle videocassette a casa. Ne viene fuori che Andrea era a casa di Ada la sera in cui si impiccò, e che c'era anche il padre. Ma l'ultimo passaggio della registrazione arriva dopo un film di Fritz Lang. E Giorgia, nel frattempo uscita di casa, non lo vedrà mai.

Valutazione Pastorale

Dice Salvatores: "Dopo 'Io non ho paura', 'Quo vadis, baby?' é stato per me anche un momento di riflessione sul cinema e sul suo linguaggio, dal concetto di 'soggettiva' e di sguardo, allo strumento del montaggio, al ruolo da affidare allo spettatore...E' un film che contiene altri film e che parla di cinema. E che dice che, a volte, i film hanno in sé le risposte che stiamo cercando. Che i film nascondono sempre qualcosa. Anche dopo i titoli di coda. Anche dopo la parola 'Fine'". Sono dichiarazioni che dicono come questa nuova prova di Salvatores sia soprattutto un campo aperto di confronto tra teorici cinematografici incalliti (cioé inerti) e cultori del linguaggio in evoluzione (ossia autoreferenziali). Il regista napoletano/milanese passa dalle solarità della Puglia anni '70 al buio di una città chiusa nella notte. C'é thriller, c'é noir, c'é voglia di personaggi solitari e quasi maledetti, di donne inappagate ma orgogliose, di femminilità aggressive e remissive. C'è tanto lavoro sull'immagine che il Salvatores cinefilo appaga in una sorta di girandola nella quale il cinema uccide se stesso per divertirsi a tornare in altre forme. Grande manierismo, piccoli contenuti. Riflessioni aperte e film, che dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, problematico anche se con qualche scabrosità, e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con molta attenzione per la presenza di minori. Da proporre in sede didattica per (divertirsi a) parlare di cinema, e della cinefilia come possibile malattia. Attenzione é da tenere per i minori anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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