RAPIMENTO E RISCATTO

Valutazione
Accettabile, asprezze**
Tematica
Politica-Società, Terrorismo
Genere
Drammatico
Regia
Taylor Hackford
Durata
135'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Proof of life
Distribuzione
Warner Bros Italia
Musiche
Danny Elfman
Montaggio
John Smith e Sheldon Kahn

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Tony Gilroy - Fotogr.(Scope/a colori): Slawomir Idziak - Mus.: Danny Elfman - Montagg.: John Smith e Sheldon Kahn - Dur.: 135' - Produz.: Taylor Hackford, Charles Mulvehill.

Interpreti e ruoli

Meg Ryan (Alice Bowman), Russell Crowe (Terry), Pamela Reed (Janice), David Morse (Peter Bowman), David Caruso

Soggetto

Mentre lavora alla costruzione di una diga a Tecala nell'America Latina, l'ingegnere americano Peter Bowman rimane coinvolto in un raid delle forze antigovernative. Un gruppo di terroristi lo sequestra, trascinandolo in un zona isolata circondata dalla giungla. In preda alla disperazione, la moglie Alice riceve la visita di Terry Thorne, un australiano ex militare ora specializzato nella negoziazione di ostaggi e inviato sul posto dalla compagnia di assicurazione. Dopo i primi esami, Thorne scopre che la ditta per cui lavorava Bowman aveva cancellato la polizza sui rapimenti. Rendendosi inutile la sua presenza, Thorne decide di tornare a Londra ma a questo punto Alice, che non intravede altra via d'uscita, gli chiede di occuparsi ancora del caso. Thorne accetta, mette insieme un gruppo di amici fidati, organizza i contatti con i rapitori e pattuisce con loro la cifra del riscatto. Al 110° giorno dal rapimento, Thorne parte per l'azione decisiva. Al momento di andare via, lui e Alice si baciano. Al 129° giorno, dopo una battaglia cruenta, Bowman viene liberato e Thorne lo riporta a casa. Sorridenti, Bowman e Alice si abbracciano. Poi Alice e Thorne si appartano per salutarsi, con rammarico. Marito e moglie vanno via, mentre Thorne li osserva.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film senz'altro drammatico ma dal taglio ora avventuroso ora d'azione. I conflitti che la vicenda propone sono noti e già visti, ma non per questo risultano meno vivi. L'efficacia della confezione sul piano narrativo ( azione serrata e incalzante, pochissimi tempi morti, ritmo sostenuto) lascia spazio anche alla possibilità di prendere contatti con uno scenario dove dominano ancora violenze e la giustizia è affidata al crepitare delle armi. Guerriglieri, narcotrafficanti, multinazionali, e in mezzo un uomo incolpevole, una donna sofferente, una terza presenza inattesa. Il lato sentimentale si insinua tra quelli più movimentati e completa il quadro di un film dall'andamento dignitoso e godibile da seguire. Marito e moglie restano insieme: quello che poteva succedere con l'utlimo arrivato era dettato da emotività, paura, incertezza. Racconto lineare nello svolgimento, facile da seguire, senza pretese sociologiche o di denuncia. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, evidenziando le asprezze visive contenute in alcuni passaggi, soprattutto nel finale. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, come spettacolo di buona presa. Qualche attenzione per i minori, in caso di eventuali passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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