SBOTTONATE

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Genere
Documentario
Regia
Douglas Keeve
Durata
73'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
UNZIPPED
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Dou
Musiche
Autori vari
Montaggio
Paul Heredia

Sogg. e Scenegg.: Dou-glas Keeve - Fotogr.: (panoramica / a colori) Ellen Kuras - Mus.: Autori vari - Montagg.: Paul Heredia - Dur.: 73' - Produz.: Michael Alden

Soggetto

Il trentenne stilista newyorchese Isaac Mizrahi preparando la sua sfilata per l'autunno 1994 confida le sue preoccupazioni, la sua ricerca di nuovi modelli che trae spunto da occasioni effimere e quotidiane come la visione del vecchio film "Nanoock", che gli suggerisce pantaloni in pelle all'uso eschimese. Ma il tempo dello stilista è sopratttutto preso, oltreché dalle continue visite nell'atelier per la definizione di tagli, modelli, finiture, dai suoi incontri con personaggi dell'alta società, a base di conversazioni tanto brillanti quanto fatue, come con la cantante attrice Eartha Kitt, la quale ad esempio ricorda un incidente con Orson Welles che addirittura la morse sul set, o con una santona della moda come Candy Pratt, con la quale pranza cercando di carpirne gli umori e la benevolenza per la sua futura esibizione. Isaac ricorda il doveroso "pellegrinaggio" a Parigi per seguire la sfilata al Louvre, e non lesina osservazioni radical-chic sulla Ville Lumière. Un momento di panico è causato dal fatto che un altro stilista ha avuto la stessa idea circa le pellicce ecologiche da lui ideate e la sfilata del rivale precederà di una settimana la sua. Mizrahi, dopo un momento di sconcerto, decide di andare avanti imperterrito. Infine arriva il grande giorno, e lo stilista ha un'i-dea rivoluzionaria: decide di separare il pubblico dai camerini e dalle sale di prova delle modelle solo con un malizioso tendaggio semitrasparente, che suscita la meraviglia e le chiacchiere delle modelle, tra cui spiccano i volti e le forme delle top più in voga del momento, e naturalmente l'entusiasmo del pubblico. Il giorno dopo la stampa si profonde in lodi sperticate per il giova-ne genio americano della moda giovane.

Valutazione Pastorale

L'effimero, brillante, fatuo, miliardario mondo della moda visto attraverso la lente d'ingrandimento dello stilista Mizrahi. Filmato da un fotografo specializzato di moda, "stringe" maniacalmente, con diversi formati e cineprese, anche con effetti di sgranatura, sulla vulcanica figura del giovane stilista americano. Per chi ama la moda o per chi ha dimestichezza con i retroscena di una sfilata il film non sarà certo una novità. Per chi non ama inginocchiarsi paganeggiando di fronte a quei moderni altari che sono le passerelle, il film svelerà tutto sommato ben pochi segreti che già le riviste specializzate o scandalistiche non riversino sul pubblico a profusione da anni. Mizrahi naturalmente imperversa da gigione consumato, suona persino il "Clair de lune" di Debussy al pianoforte, facendosi da colonna sonora, parla, ridacchia, narra aneddoti, ma soprattutto effettua, anche se forse non ne ha bisogno, una furba azione di autosponsorizzazione. Il film esplora un mondo esclusivo ed emblematico di una tendenza sempre più consumistica e superficiale dell'antica e nobile arte che per millenni ha impegnato l'ingegno umano nel vestire ed acconciare i bipedi maschili e femminili del pianeta. Una tradizione vasta ed antica come l'umanità, come si è detto, che qui, alle soglie del ventunesimo secolo, e nel pulsante e spietato cuore di New York, diviene una pura esibizione mercificata, una sorta di meretricio visivo in cui le modelle, vere Barbie per adulti, oggetti del desiderio impossibili per gli uomini e modelli da imitare o da invidiare per le donne, ancheggiano sulla passerella offrendosi come pupazzi sontuosi di un Luna Park dove si vince solo sborsando cifre da capogiro.

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