SCUSA MA TI CHIAMO AMORE

Valutazione
Inconsistente, superficiale
Tematica
Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giovani, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Federico Moccia
Durata
110'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Scusa ma ti chiamo amore
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Federico Moccia, Chiara Barzini, Luca Infascelli tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia
Musiche
Claudio Guidetti
Montaggio
Patrizio Marone

Orig.: Italia (2007) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia - Scenegg.: Federico Moccia, Chiara Barzini, Luca Infascelli - Fotogr.(Scope/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Claudio Guidetti - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 110' - Produz.: Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Raoul Bova (Alex), Michela Quattrociocche (Niki), Michelle Carpente (Diletta), Francesca Ferrazzo (Erica), Beatrice Valente Covino (Olly), Veronika Logan (Elena), Luca Angeletti (Enrico), Ignazio Oliva (Flavio), Francesco Apolloni (Pietro), Riccardo Sardoné (Marcello), Davide Rossi (Fabio), Cecilia Dazzi (Simona), Francesca Antonelli (Susanna), Luca Ward. (Toni Costa), Riccardo Rossi (prof. Martini), Pino Quartullo

Soggetto

Causa tamponamento, la quasi diciottenne Niki conosce Alex, pubblicitario 37enne e se innamora. Lui è confuso e all'inizio non sa come comportarsi. Vorrebbe interrompere il rapporto, scarica la moglie che lo aveva lasciato, decide di allontanarsi per riflettere in solitudine. Nella località sul mare dove si é rifugiato, lei lo raggiunge. Ora tra i due forse è amore vero.

Valutazione Pastorale

A voler rischiare si potrebbe parlare di "Moccia style". Lo scrittore romano colpisce ancora e qui, rotti gli indugi, fa anche il regista. Così tutto è sotto il suo controllo, e il copione è interamente rispettato: amori, amoretti da studentesse, coetanei maschi insignificanti, uomini maturi più interessanti, sentimenti distribuiti a peso, romanticherie diffuse e poco credibili, vicende di contorno che replicano fuori tempo quelle di certi 'yuppies' fine anni Ottanta. Oltre a questo, c'è poco altro da dire, se non che l'argomento in sè (storia d'amore tra una ragazzina e un uomo che ha il doppio dei suoi anni) é ovviamente tutt'altro che inventato, ma non è con prodotti colme questo che si può sperare di capirne qualcosa di più. Ne consegue che, dal punto di vista patorale, il film è da valutare come inconsistente, e del tutto superficiale.

Utilizzazione

In programmazione ordinaria il film può essere utilizzato, ben tenendo presente quanto detto sopra circa la sua prevalente banalità. Non sarebbe male poter avviare qualche conronto di idee sul modo così approssimativo di ritrarre certe fasce giovanili.

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